
L’incendio a Punta Molentis è stato causato volontariamente. Dopo le indagini svolte dal procuratore Rodolfo Sabelli, il pm dell’indagine Andrea Vacca, il comandante della forestale Gianluca Cocco e i carabinieri non ci sono più dubbi. L’unico indizio che al momento potrebbe portare a una soluzione concreta è un’auto sospetta che è stata avvistata in quella zona poco prima che si scatenasse l’inferno. Meno probabile la soluzione dell’incendio per via artigianale.
Alla notizia dell’incendio volontario, è intervenuta l’associazione ecologista “Gruppo d’intervento giuridico (Grig) che ha presentato una denuncia alla procura di Cagliari chiedendo che si proceda contro gli eventuali responsabili non solo per i reati commessi all’ambiente naturale, ma anche per aver causato un “delitto di strage”. “Gli eventuali responsabili erano perfettamente consapevoli di quello che stavano compiendo. Se sarà confermata l’origine dolosa dell’incendio, gli autori sono dei criminali senza alcuna scusante che devono pagare per quello che hanno fatto”, ha affermato l’associazione.
L’articolo 422 del codice penale prevede una condanna non inferiore a 15 anni di reclusione qualora si metta in pericolo l’incolumità pubblica, ma non ci siano morti. Qualora ci siano invece dei morti, a seconda della gravità la pena può diventare ergastolo.


