Regione, sindacati degli infermieri divisi sulla riforma Bartolazzi

Proseguono le audizioni della commissione regionale alla Sanità presieduta da Carla Fundoni (Pd) per illustrate alle parti in cause i principi fondanti della riforma del sistema proposta dall’assessore competente, Armando Bartolazzi. Questa mattina il parlamentino ha incontrato i rappresentanti sindacali degli infermieri che hanno valutazioni diverse sulla proposta di riforma dell’esecutivo. Contro il progetto di riordino del sistema sanitario si sono espressi i rappresentanti di Cgil, Uil, Nursind e Nursing Up. A favore Confsal e Fials.

A favore

Loredana Scanu (Confsal) e Anna Secci (Fisal) che hanno invitato la Giunta e la Commissione ad andare avanti anche con il commissariamento dei direttori generali delle Asl: «Serve un’inversione di rotta –hanno detto – chi ha lavorato male vada a casa».

Contro

La segretaria della Cgil, Roberta Gessa, ha ribadito il no “a una riforma che rischia di avere conseguenze deleterie per tutto il sistema”. Secondo la Cgil, è necessario invece intervenire sulle emergenze in atto, a partire dalla carenza di organici che sta condizionando pesantemente la qualità dei servizi.

Sulla necessità di potenziare gli organici e procedere alle stabilizzazioni degli infermieri precari hanno insistito anche Fabrizio Anedda (Nursind) e Marino Vargiu (Nursing Up). Per Vargiu, è necessario un piano straordinario di assunzioni per far fronte alle gravissime carenze di organici: «Un occhio di riguardo deve essere riservato all’emergenza-urgenza dove gli infermieri e tutto il personale sanitario lavorano in condizioni di stress continuo».

Sulla stessa linea anche Massimo Marceddu (Uil): «Sarebbe un errore tragico pensare di istituire i nuovi Centri di assistenza e urgenza utilizzando il personale delle Asl. Servono nuovi infermieri da assegnare esclusivamente a quel servizio».

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