
Giovedì 28 novembre la Regione Sardegna dovrà dare una risposta all’azienda Sardinia Lng riguardo la mancata conclusione del procedimento di autorizzazione del terminale di stoccaggio e rigassificazione nel Porto Canale di Cagliari. La ditta ha infatti diffidato l’ente di viale Trento il 14 novembre, ingiungendo di pronunciarsi entro 15 giorni. In caso di ulteriore stallo, l’azienda cagliaritana ricorrerà alle vie legali per tutelare i propri interessi, lamentando un grave danno economico a causa del blocco delle attività. Il progetto, avviato nel 2017, è ritenuto strategico per la metanizzazione della Sardegna e per la diversificazione delle fonti energetiche, puntando a ridurre l’uso di combustibili inquinanti come il Gpl.
Il Governo Conte aveva già convocato una Conferenza di servizi nel 2021 e il Ministero della transizione ecologica, nello stesso anno, aveva rilasciato un giudizio positivo sulla Valutazione di impatto ambientale (VIA). Nonostante tutto questo, la Regione non ha ancora formalizzato l’intesa necessaria bloccando la conclusione del procedimento.
Questo blocco, sottolinea l’azienda, sta ostacolando un’iniziativa che avrebbe significative ricadute ambientali ed economiche: l’impianto garantirebbe un approvvigionamento energetico più sostenibile e competitivo, essendo localizzato vicino al polo industriale del sud Sardegna e riducendo i costi di trasporto. Inoltre, rappresenterebbe una risposta concreta alla dipendenza energetica dell’isola.
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