Ryanair, il grande ricatto: "Via la tassa municipale o meno voli in inverno"

Aereo Ryanair

Ryanair ha presentato questa mattina il piano operativo per l’estate 2025 in Sardegna, ma i numeri non riflettono il pieno potenziale dell’isola come meta turistica né quello della compagnia aerea come vettore leader nel settore low cost. Anzi, la programmazione appare contenuta, quasi una scelta calcolata. Il motivo? Secondo la stessa compagnia irlandese, la mancata abolizione dell’addizionale comunale sul diritto d’imbarco sarebbe il principale freno a nuovi investimenti e all’ampliamento delle rotte.

Togliere tassa o voli in meno

Un messaggio chiaro, che tuttavia somiglia a una forma di pressione politica: Ryanair chiede l’eliminazione della tassa, altrimenti non aumenterà i voli per la Sardegna. Secondo quanto dichiarato dal vettore, qualora l’addizionale venisse eliminata, il risparmio generato si tradurrebbe automaticamente in un incremento di oltre 2 milioni di passeggeri annui.

La posizione di Fratelli d'Italia

Sul tema è intervenuto Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, che ha duramente criticato la Giunta Todde:

“Mentre altre Regioni come Friuli Venezia Giulia, Calabria e Abruzzo hanno già abolito questa tassa, la Sardegna continua a perdere tempo. Il risultato? Per la prima volta da anni, Ryanair non presenta nuove rotte e nuovi investimenti per l’isola”.

Truzzu ha ribadito che l’eliminazione dell’addizionale non comporterebbe un costo per il bilancio regionale, ma rappresenterebbe un volano per la mobilità e l’economia dell’isola:

“Non si tratta di un semplice sgravio fiscale per le compagnie aeree, ma di un investimento concreto che garantirebbe maggiori collegamenti e un impulso al turismo”.

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