
I metalmeccanici scendono in piazza anche in Sardegna per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto a giugno 2024. Salari più alti, meno precarietà, sicurezza sul lavoro e la riduzione dell’orario a 35 ore sono le principali richieste della mobilitazione, che culminerà venerdì con otto ore di sciopero e un presidio davanti alla sede di Confindustria a Cagliari .
La protesta, organizzata da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, si inserisce nello sciopero nazionale articolato tra il 10 e il 21 febbraio e rafforzato dal blocco degli straordinari. I sindacati denunciano l’indisponibilità di Federmeccanica e Assistal a rinnovare il contratto, opponendo una controproposta ritenuta inaccettabile.
In Sardegna la vertenza assume un peso particolare: i salari sono tra i più bassi d’Italia e le crisi industriali colpiscono migliaia di lavoratori . “Il rinnovo è essenziale – spiegano i sindacati – perché in molte aziende l’aumento del reddito dipende solo da questo contratto”. Il settore, si aggiunge, deve affrontare la transizione tecnologica come un’opportunità, senza sacrificare diritti e occupazione.
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