Sergio Massidda, da Ghilarza alle Olimpiadi: il peso di un sogno mondiale

Copertina Sergio Massidda

Sergio Massidda, 22 anni, nato e cresciuto a Ghilarza, racconta il suo percorso sportivo dai mondiali giovanili, alla vittoria delle prime medaglie a livello internazionale, sino all’apice della sua carriera: la partecipazione alle olimpiadi di Parigi 2024. Dopo la prima esperienza olimpica non positiva, Sergio punta alla vittoria dei mondiali senior e alla qualificazione alle prossime olimpiadi di Los Angeles 2028, in cui proverà, in entrambe le occasioni, a vincere una medaglia.

Cosa è andato storto alle olimpiadi di Parigi 2024?

Non avevo la testa, sentivo tanto la pressione mediatica. Mi sono ritrovato tutte le telecamere puntate, gli occhi addosso, non mi era mai capitato prima di quel momento. C’erano tante aspettative sul mio conto, compreso il presidente del Coni Malagò, che avrebbe voluto portassi a casa almeno una medaglia d’argento.

Qual è stata la medaglia internazionale che ha significato di più per te?

Il primo mondiale che ho vinto nel 2019. E’ stato un trampolino di lancio. Se devo però pensare a una medaglia a livello internazionale più importante, direi l’argento mondiale del 2023 a Riyadh.

A che età hai iniziato con la pesistica e quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Ho iniziato all’età di 14 anni. Per la nostra disciplina è molto tardi. Ho iniziato per gioco con le alzate, abituando il corpo al movimento. La carriera agonistica è iniziata effettivamente all’età 15 anni a Roma. Ho capito che fosse la mia strada anche grazie ai feedback esterni. Vedendo i risultati, soprattutto nel mondiale del 2019, ho capito di avere qualcosa in più rispetto agli altri.

Tra il 2019 e 2022 conquisti un oro mondiale youth e un oro europeo junior/U23. Definiresti questi i passi decisivi che ti hanno poi portato a partecipare alle competizioni internazionali più prestigiose?

Ho avuto la fortuna di partecipare all’età di 16 anni alle gare senior. Mi hanno aiutato tanto. Le medaglie giovanili sono state una grande botta di autostima che mi hanno confermato l’idea che potessi diventare un professionista.

Che rapporto hai con la tua città natale Ghilarza? E’ stata un ostacolo o un trampolino di lancio nel tuo percorso?

Non ho mai avuto ostacoli né dagli amici né dalla mia famiglia. Sicuramente se non fossi andato subito a Roma all’età di 15 anni non sarei diventato quello che sono oggi. A Roma mi alleno solo con ragazzi che fanno la mia disciplina, mentre in Sardegna solitamente mi alleno con ragazzi provenienti da diversi ambiti della pesistica.

Che obiettivi hai per il futuro?

L’obiettivo più grande a cui ambisco è arrivare alle olimpiadi di Los Angeles 2028 e vincere una medaglia. Dovrò dare meno peso alla pressione mediatica che avrà la competizione e pensare solo a fare del mio meglio.
Prima delle olimpiadi, vorrei conquistare il mondiale senior, unica competizione internazionale che mi manca al palmarès.

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