
La Sardegna, colpita da una siccità sempre più grave, è arrivata al centro del dibattito nella plenaria del Parlamento Europeo. Tuttavia, a sollevare il tema non è stato un rappresentante sardo – perché l’isola non ne ha – ma Thomas Bajada, eurodeputato maltese del gruppo dei Socialisti e Democratici.
La Sardegna, dal 2019, non ha rappresentanza diretta a Bruxelles. La causa è la disparità all’interno del collegio elettorale insulare, che unisce Sardegna e Sicilia: con i suoi 4,6 milioni di elettori, la Sicilia domina numericamente, lasciando i sardi – 1,6 milioni – esclusi dai meccanismi elettorali europei. Una proposta di legge per creare un collegio autonomo sardo è stata avanzata, ma da anni giace dimenticata, privando così l’isola di una voce diretta per difendere i propri diritti nelle istituzioni europee.
Nella sua dichiarazione, Bajada ha richiamato l’attenzione sull’impatto del cambiamento climatico nelle isole del Mediterraneo, sottolineando come il 2024 sia stato dichiarato l’anno più caldo mai registrato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale. La crisi idrica in Sardegna, una delle più gravi della sua storia, è un problema che richiederebbe priorità assoluta. Ma, senza rappresentanti propri, l’isola dipende dagli interventi di altri, come quello di Bajada.
Con appena 316 chilometri quadrati di superficie e una popolazione di 400.000 abitanti, Malta ha sei europarlamentari e beneficia di una rappresentanza politica attiva e incisiva. Questo piccolo Stato membro è riuscito a mantenere un ruolo significativo nelle dinamiche europee, arrivando a presiedere il Consiglio dell’Unione Europea a turno con gli altri Paesi. Inoltre, Malta gode di un reddito pro capite di circa 42.000 euro e di un tasso di disoccupazione del 3,1%.
La Sardegna, per contro, con i suoi 24.000 chilometri quadrati e 1,6 milioni di abitanti, soffre di un reddito medio pro capite di appena 23.000 euro e un tasso di disoccupazione del 9,1%. Dal punto di vista linguistico, Malta ha saputo sfruttare il bilinguismo – maltese e inglese – come ponte verso il mondo, mentre la Sardegna rimane ancorata all’italiano, perdendo contatto sia con le proprie radici culturali (il sardo) che con le opportunità globali.
L’intervento di Bajada al Parlamento Europeo è un gesto di solidarietà che, tuttavia, lascia emergere la subalternità politica della Sardegna. Mentre Malta rappresenta un modello di autonomia politica e partecipazione internazionale, la Sardegna rimane ai margini, silenziosa e invisibile. L’isola, per tornare a contare in Europa, deve prima di tutto imparare a farsi sentire.
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