
Le tariffe dei traghetti da e per la Sardegna sono aumentate fino al 50 per cento rispetto all’anno scorso. A pesare, secondo le compagnie, è l’introduzione dell’Ets europeo, il sistema che tassa le emissioni di anidride carbonica anche sul trasporto marittimo. Ma il sospetto è che parte degli aumenti non abbia nulla a che fare con l’ambiente. Lo afferma il deputato del Partito Democratico Silvio Lai, che chiede un’estensione dell’indagine dell’Antitrust relativa alla continuità territoriale aerea anche alle rotte via mare. “La trasparenza deve valere per tutti i mezzi – dichiara – i cittadini devono sapere quanto realmente incide l’Ets e quanto invece pesa la speculazione commerciale”.
Secondo i dati riportati da Lai, la Sardegna paga ogni anno 9 miliardi di costi legati all’insularità, di cui oltre 660 milioni solo per i trasporti. In Sicilia la cifra complessiva supera i 6 miliardi, con un aumento del 36 per cento sui costi marittimi rispetto alla media nazionale. “Non è accettabile che vivere su un’isola implichi un sovrapprezzo sistematico per muoversi”, afferma il deputato dem.
Lai commenta poi con favore l’iniziativa dell’Antitrust italiana che ha avviato un confronto formale con la Commissione europea per fare chiarezza sui prezzi dei voli da e per le isole, e in particolare sugli algoritmi di determinazione delle tariffe. “È un passo atteso, che conferma la fondatezza delle denunce avanzate più volte dalla Regione e da chi rappresenta le isole”.
Ora, sottolinea Lai, serve che anche il governo Meloni faccia la sua parte: sostenere l’azione dell’Antitrust a Bruxelles, chiedere chiarezza sulle pratiche di pricing, e promuovere forme di concorrenza reale in un mercato spesso chiuso a pochi operatori.



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