Turismo in Sardegna: il Nord accelera, il Sud resta stabile

Barche ormeggiate nel Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena

Nel corso del 2024, la Sardegna ha registrato circa 3,9 milioni di arrivi e oltre 15,6 milioni di presenze turistiche, segnando un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente. Il periodo compreso tra giugno 2024 e maggio 2025 ha confermato questo trend, con performance solide soprattutto nel Nord dell’isola.
L’analisi dei dati regionali mostra una forte concentrazione dei flussi turistici nelle province settentrionali, che da sole rappresentano quasi il 70% dell’intero traffico turistico. Il restante 30% si distribuisce tra Cagliari e il Sud Sardegna, con valori che evidenziano un andamento sostanzialmente stabile rispetto al 2023, senza variazioni significative né nei numeri né nella permanenza media.

Nord Sardegna: crescita costante

La provincia di Olbia-Tempio ha superato 1,5 milioni di arrivi e 6,2 milioni di presenze nel 2024. Sassari, che include destinazioni come Alghero, ha superato i 950.000 arrivi e 4 milioni di pernottamenti. Le località turistiche più affermate, come la Costa Smeralda, La Maddalena, Santa Teresa di Gallura e Alghero, hanno registrato tassi di occupazione alberghiera molto elevati, in particolare nei mesi primaverili e autunnali.
A maggio 2025, l’occupazione media nel Nord è salita al 64,35%, rispetto al 62,36% dello stesso mese del 2024. Alghero ha raggiunto il 69,36%, in crescita di quasi due punti percentuali. Il resto della provincia di Sassari ha registrato un miglioramento dal 53,36% al 56,47%. Il traffico nei due aeroporti principali del Nord, Alghero e Olbia, è cresciuto del 3,5% su base annua.
La permanenza media nel Nord è di 3,9 notti, superiore alla media regionale, e la spesa giornaliera pro capite è aumentata, trainata dal turismo internazionale, che rappresenta oltre il 60% delle presenze. Eventi culturali, festival e l’aumento del turismo congressuale hanno contribuito a sostenere la domanda anche nei periodi di bassa stagione.

Sud Sardegna: stabilità e potenziale inespresso

Nel 2024, la provincia di Cagliari ha registrato circa 630.000 arrivi e 2,1 milioni di presenze. Il Sud Sardegna ha totalizzato 510.000 arrivi e 1,8 milioni di pernottamenti. Queste due province, insieme, raccolgono meno di un terzo del flusso turistico totale dell’isola. L’occupazione media nel mese di maggio 2025 è stata del 47,01%, con punte leggermente superiori nelle località costiere come Villasimius, Chia e Pula, ma sempre inferiori rispetto ai livelli del Nord.
Il traffico all’aeroporto di Cagliari-Elmas è cresciuto solo dello 0,7% tra maggio 2024 e maggio 2025. La permanenza media si attesta a 2,6 notti, con una spesa turistica giornaliera più bassa rispetto al Nord, dovuta anche a una maggiore incidenza del turismo domestico. La quota di visitatori stranieri è ferma attorno al 35%.
L’offerta turistica nel Sud resta fortemente stagionale, con picchi concentrati nei mesi di luglio e agosto. La presenza di eventi di richiamo e di iniziative per il turismo culturale e congressuale è ancora limitata, con un impatto ridotto sulla destagionalizzazione. Le aree interne della regione, in particolare il Sulcis e il Sarcidano, continuano a registrare tassi di occupazione inferiori al 40%.

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