Un Filo di Pace unisce Sardegna, Europa e Nord Africa: presentato un progetto umanitario a Villa Devoto

Un filo di pace

Il “Filo di Pace” è l’opera collettiva realizzata dagli alunni dell’Istituto Comprensivo “Taddeo Cossu” di Sant’Anna Arresi e Teulada, insieme ai loro coetanei provenienti dai tre paesi partner del progetto. Oggi, nel giardino di Villa Devoto a Cagliari, l’iniziativa è stata presentata ufficialmente alla presidente della Regione, Alessandra Todde, e all’assessora all’Istruzione, Ilaria Portas.
Inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e in linea con gli Obiettivi 4 e 16 dell’Agenda 2030 dell’ONU, il progetto ha coinvolto circa 800 studenti. Un percorso formativo che ha saputo intrecciare arte, artigianato, cittadinanza globale e dialogo interculturale, trasformandosi in un’esperienza educativa concreta e significativa. “La pace si costruisce ogni giorno, attraverso la conoscenza dell’altro e la scelta consapevole del dialogo,” ha dichiarato la presidente Todde, rivolgendosi direttamente ai bambini. “Scegliere il dialogo è più difficile che alzare muri, ma è l’unica via che ci mantiene umani.”

Le mani dei bambini come risposta alla guerra

Durante la cerimonia, l’assessora Portas ha definito la pace “l’elemento più rivoluzionario” in un tempo in cui i bambini, anche in Europa e nel Mediterraneo, sono sempre più esposti agli effetti dei conflitti.
“Questo filo – ha detto – è un gesto potente: le mani dei piccoli intrecciano futuro, mentre troppo spesso gli adulti lo disgregano.”Un momento particolarmente emozionante è stato offerto dalla docente Daniela Selis, che ha interpretato il brano Juste quatre lettres della cantante franco-algerina Malika Bazega. “Solo quattro lettere – pace – possono cambiare il mondo, se insegnate, coltivate e trasmesse”, ha detto la presidente Todde, lodando l’intensità dell’esecuzione.

Un dono simbolico per il futuro

Il manufatto è stato già esposto all’inizio di giugno nella spiaggia di Porto Pino, come gesto pubblico di arte e consapevolezza collettiva. Sarà presto donato a una personalità internazionale che si è distinta nella promozione della pace. Un passaggio simbolico che trasforma un progetto scolastico in una dichiarazione politica e culturale: la pace non è solo una parola da insegnare, ma una responsabilità da agire – anche, e soprattutto, partendo dalle scuole.

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