Virus bovino, il ministero chiude la Sardegna. Coldiretti chiede misure rapide per salvare la filiera

Zona infetta, sorveglianza clinica e blocco degli spostamenti fuori dalla Sardegna. Sono queste le misure attivate dopo la conferma del primo focolaio di dermatite nodulare contagiosa nei bovini, individuato il 21 giugno in provincia di Nuoro.

Coldiretti lancia l’allarme: “Ogni ora può fare la differenza. La Sardegna è un hub strategico della zootecnia nazionale, serve un’azione rapida per evitare un disastro economico”. L’associazione ha chiesto l’intervento immediato del governo attraverso una task force nazionale.

Le decisioni dell'unità di crisi

Il ministero della Salute ha convocato l’Unità centrale di crisi, definendo insieme alle autorità locali e regionali la strategia di contenimento. È stata istituita una zona infetta attorno all’allevamento colpito, con una fascia di protezione e sorveglianza estesa per 50 chilometri. Contestualmente, è stato disposto il blocco delle movimentazioni di animali al di fuori dell’isola e l’avvio della sorveglianza clinica ed entomologica su tutto il territorio regionale.

Nessun pericolo per l'uomo

Il focolaio riguarda circa 130 capi tra Nuoro e Orani. L’area sottoposta a vincoli coinvolge 19 comuni e oltre 3.500 aziende. Il Ministero valuta l’estensione delle misure a tutta la Sardegna.

La malattia, già presente in altri Paesi europei, non è pericolosa per l’uomo, ma può compromettere gravemente la produttività degli allevamenti. L’impatto economico rischia di essere devastante, in una fase in cui la zootecnia sarda stava tentando un difficile rilancio.

prova
cropped-favicon-sn24.png
Condividi

Articoli correlati