
Wei Jian abita a Muravera. È una cittadina cinese, ha 56 anni ed è sposata con un italiano. Ma non è una persona qualsiasi: quest’anno ha vinto i Campionati mondiali di ping pong nella categoria doppio femminile over 55.
Wei Jian è arrivata in Italia nel 1989 e ha deciso di trasferirsi a Muravera per inseguire il suo sogno: diventare la migliore in uno degli sport più praticati al mondo.
Come si è avvicinata al tennistavolo?
In Cina, alle elementari, lo si fa a scuola, un’ora alla settimana di ping pong per tutti i bambini. Non potevi scegliere se ti piaceva o no, era uno sport e basta.
Quindi a lei è piaciuto subito o ha iniziato ad apprezzarlo dopo?
Mi è piaciuto subito perché il ping pong è uno sport molto importante in Cina. Se giochi bene ci sono diverse agevolazioni, per esempio l’università, la scuola, è tutto più facilitato. Lo stato agevola chi è bravo, gli dà lavoro. Ai bambini piace perché c’è uno scopo dietro lo sport.
Si è trasferita in Sardegna nel 1989, dopo tanti anni che vive qui, pensa di aver fatto la scelta giusta quando si è trasferita nell’isola?
Sì, credo di aver fatto la scelta giusta perché ho trovato mio marito, quindi la Sardegna rimane la mia prima scelta, non tornerei indietro. Nell’86 sono venuta con la mia squadra (dalla Cina) per uno stage nazionale in Italia e ho trascorso una settimana in vacanza in Sardegna. Quando l’ho vista mi è piaciuta subito. Per questo nell’89 sono venuta a vivere in Sardegna, a Muravera.
Quale rapporto ha con la Sardegna?
Mi piace, è bella e naturale, ha una bellezza semplice che mi ha colpito, così come il suo mare, il sole e la sua tranquillità.
Invece con la sua nazione, la Cina, che rapporto ha attualmente? Ci torna spesso?
Bellissimo, perché lì c’è il mio allenatore, la mia famiglia, ho un bel rapporto con la Cina. Sono anche italiana perché mi piace l’Italia ma rimango ancora cinese.
Dopo il Covid non sono tornata molto spesso in Cina perché si è bloccato tutto. Ma siamo pronti a partire con la mia squadra, Quattro mori, probabilmente a maggio. Stiamo trattando con le università a Shanghai per progettare il viaggio con tutta la squadra per uno stage: allenamento, scambio partita.
Pensa che chi si approccia a questo sport in Sardegna ha la possibilità di arrivare a livelli competitivi?
Non si sa, ci vuole allenamento, esperienza, le partite internazionali sono molto importanti, ci vuole volontà e una buona preparazione tecnica. Anche per questo motivo abbiamo deciso di fare l’esperienza in Cina, per provare e per migliorare.
Ha vinto i Campionati mondiali master di tennistavolo 2024 (categoria doppio femminile over 55), come è arrivata a questo traguardo e come si è sentita dopo la vittoria?
Ero felice, è stata una soddisfazione perché io vado per vincere (ride). L’atleta con cui ho fatto il doppio era una mia collega, la conosco da quando avevo dieci anni. Lei adesso gioca in Germania. Ci siamo sempre sentite e per il mondiale le ho proposto di giocare il doppio e lei mi ha detto di sì.
Quali sono stati gli step per arrivare a un risultato così importante come il mondiale?
Ci alleniamo da sempre, abbiamo sempre giocato ai massimi livelli. Lei in Germania e io in Italia. Entrambe giocavamo nel livello A1, il livello massimo per il tennistavolo.
Cosa la appassiona di più quando gareggia?
Lottare.
Quindi vincere?
Se è possibile sì, se vincere è facile ancora meglio (ride). È difficile, bisogna sempre lottare, questo è lo sport.
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