A Siliqua l’uomo che parla agli ultraleggeri

Federico Piano

Federico Piano ha 74 anni e vive in una grande casa di campagna nei dintorni di Siliqua. È circondato da pascoli e greggi di pecore: piccoli campi di erba e le montagne in lontananza. Il posto perfetto per sfogare la sua grande passione, che poi è diventata il suo lavoro: volare. Di fronte alla sua villa, infatti, Piano ha aperto una scuola di volo per ultraleggeri: possiede una flotta di bellissimi apparecchi, una pista di atterraggio e alcuni hangar.

Federico è un uomo felice: la mattina si alza, attraversa il prato, entra in un hangar, sceglie l’aeroplanino e vola. Fa esattamente quello che gli piace di più nella vita. Ha aperto la scuola “La tana del volo” nel 1995 e quindi quest’anno festeggia i 30 anni di attività: un bel traguardo per una realtà che ha brevettato centinaia di piloti sardi. Quale poteva essere il paese di origine di un uomo simile? Forse Elmas? Esatto.

La passione diventa lavoro

“Prima ero un ristoratore – spiega – l’idea di volare mi ha sempre affascinato, fin da piccolo. Però era uno sport costoso, per tanto tempo non ho potuto nemmeno avvicinarmi a un aereo. Ho fatto il mio primo volo quando avevo già 30 anni, con l’aeroclub di Cagliari. Ho preso il brevetto nel 1981 e ho capito che volevo volare. In maniera seria, metodica. Libera. Quindi insieme ad alcuni amici ho comprato un Cessna e ho girato tutta l’Italia sino a quando, verso la fine degli anni Ottanta, sono stati messi in commercio gli ultraleggeri”.

Un mondo nuovo. Un mondo di aerei che si montano e si smontano: dei giocattoli con cui fiondarsi verso il sole, nel cielo pulito della Sardegna. “Ne abbiamo comprato uno e lo abbiamo usato nelle campagne di Sestu – racconta Federico – il passo successivo è stato creare un campo volo e infine, negli anni ’90, ho deciso che i soldi non erano una priorità e quindi ho smesso di fare il ristoratore e ho trasformato la passione per gli aerei in un lavoro: con la scuola, appunto”.

L'eredità della Tana

Accanto c’è il figlio, Giuseppe, anche lui istruttore di volo. “Per me è un grande orgoglio aver costruito qualcosa di duraturo che potrò lasciare in eredità– assicura – certo, volare adesso è un’attività completamente differente rispetto a quando ho iniziato io. Negli anni Ottanta e Novanta era più divertente, c’era più libertà, la regolamentazione era davvero scheletrica. Ora c’è più attenzione, più regole, più burocrazia. Ovviamente dal punto di vista della sicurezza è un bene, però sotto certi aspetti mi mancano quei tempi da pionieri”.

Per conoscere la sua storia: http://www.latanadelvolo.com/Home.html

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