Arnas Brotzu: protesta dei sindacati contro il piano di trasferimento pazienti

Nicola Cabras
Nicola Cabras, segretario della Fp Cgil Cagliari

La Fp Cgil di Cagliari ha annunciato la prosecuzione della mobilitazione dei lavoratori dell’Arnas Brotzu, culminata con la proclamazione dello stato di agitazione dello scorso venerdì e una protesta prevista per domani davanti all’ospedale oncologico. La vertenza riguarda il piano di trasferimento di pazienti, medici e operatori sanitari disposto dalla direzione aziendale in vista dei lavori di ristrutturazione delle sale operatorie dell’oncologico.

Secondo il sindacato, il piano proposto dalla direzione “rischia di scaricarsi sui pazienti” e “non fornisce alcuna rassicurazione nemmeno sul fatto che gli interventi non verranno ridotti”, facendo presupporre “enormi disagi nella complessiva organizzazione delle strutture coinvolte”.

“Abbiamo proposto alternative valide al trasferimento dei pazienti in strutture che non possono farsene carico e chiediamo ancora una volta che le preoccupazioni di medici e operatori sanitari vengano ascoltate”, ha dichiarato Nicola Cabras, segretario della Fp Cgil Cagliari, ribadendo la netta contrarietà alle modalità del trasloco disposte dalla direzione.

Impossibile garantire un'assistenza di qualità

La vertenza è in corso da mesi e, secondo quanto riportato dal sindacato, durante i pochi incontri di confronto è emerso che “la decisione era stata già presa e non c’era alcun margine per intervenire”. La Cgil sottolinea che, pur riconoscendo la necessità dei lavori di ristrutturazione, questi dovrebbero essere realizzati “in sicurezza e senza incidere su un sistema sanitario già in sofferenza”.

Tra le alternative proposte dal sindacato ma non prese in considerazione figura la realizzazione di sale operatorie prefabbricate. La Fp Cgil definisce “inconcepibile che non si ascolti il parere dei professionisti e delle professioniste che operano in quelle sale operatorie e in quei reparti”.

I medici dell’Arnas Brotzu hanno dichiarato lo stato di agitazione motivandolo con “l’impossibilità di garantire un’assistenza di qualità” a causa della nuova organizzazione imposta dalla direzione. Se non dovessero arrivare risposte, il sindacato ha avvertito che la protesta potrebbe sfociare “in ulteriori e più aspre azioni di lotta”, auspicando anche un intervento della politica per superare la situazione di stallo.

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