
“Salvini definisce valorizzazione quello che è solo taglio degli spazi. È una mistificazione, punto.” L’assessore regionale all’Urbanistica Francesco Spanedda risponde senza mezzi termini al ministro delle Infrastrutture e difende la scelta della Sardegna sul decreto Salva-Casa.
Al centro del confronto c’è la norma nazionale che riduce da 28 a 20 metri quadri la superficie minima per rendere agibili alcuni alloggi. “Questa modifica riguarda solo l’agibilità, non la progettazione di nuove case né la trasformazione di quelle esistenti”, spiega Spanedda. “Le regole vere restano quelle del decreto ministeriale del 1975, in vigore in tutta Italia”.
Nessuna disparità, quindi, per la Sardegna. “Anche qui – aggiunge – si applicano le stesse norme. Chi sostiene il contrario racconta una versione sbagliata della realtà”.
L’assessore ribadisce che comprimere lo spazio non è una soluzione. “La vera flessibilità abitativa non si ottiene riducendo i metri quadri, ma garantendo spazi utili e ambienti che si adattano alle esigenze delle persone. Lo abbiamo capito durante il Covid”.
Poi il riferimento a giovani, studenti e single: “Sono penalizzati proprio dalla frammentazione degli alloggi e dalla mancanza di regole sugli affitti brevi. Così la casa diventa sempre più cara e difficile da trovare”.
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