Einstein Telescope: dalla Manifattura Tabacchi la Sardegna rilancia la sua candidatura

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La Sardegna rilancia la sua corsa per ospitare l’Einstein Telescope, e lo fa dalla Manifattura Tabacchi di Cagliari, dove questa mattina si è tenuto un workshop con 150 ricercatori e rappresentanti istituzionali. L’evento ha segnato un nuovo passo nella candidatura dell’isola a diventare sede del più avanzato osservatorio di onde gravitazionali mai progettato in Europa.

A inaugurare i lavori è stata la presidente della Regione, Alessandra Todde, che ha ribadito il valore strategico della proposta sarda. Il sito individuato, l’ex miniera di Sos Enattos, nel Nuorese, è considerato uno dei luoghi migliori al mondo per questo tipo di infrastruttura, grazie a una stabilità geologica eccezionale e a livelli di rumore sismico estremamente bassi.

Scienza, investimenti e concorrenza europea

Ospitare il telescopio significherebbe attrarre miliardi di euro di investimenti, creare posti di lavoro altamente qualificati e consolidare la Sardegna come polo scientifico d’avanguardia. Ma la competizione è serrata: l’isola deve vedersela con il consorzio Euregio Meuse-Rhine, che coinvolge Paesi Bassi, Belgio e Germania.

Per rafforzare la candidatura, la Regione ha lavorato su più fronti: dall’organizzazione del G7 Scienza e Tecnologia a Su Gologone, alla creazione di un’unità di progetto e una cabina di regia per ET, fino agli accordi con università e istituti di ricerca. Il prossimo passo sarà la presentazione di ET SUN LAB, un nuovo centro di ricerca che verrà inaugurato il 20 marzo a Nuoro, nel cuore del sito candidato.

Una sfida che va oltre la scienza

L’Einstein Telescope non è solo una questione di ricerca, ma anche un’opportunità per lo sviluppo dell’isola. Un’infrastruttura di questa portata potrebbe accelerare il potenziamento di trasporti, servizi e formazione, rendendo la Sardegna più competitiva a livello internazionale.

Dalla Manifattura Tabacchi parte un messaggio chiaro: la Sardegna non vuole solo ospitare un grande esperimento, ma diventare un punto di riferimento per l’innovazione scientifica globale. La sfida è lanciata, ora resta da vedere se sarà la scienza o la politica a determinarne l’esito.

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