
Le mense universitarie continuano a far discutere. Dopo le segnalazioni degli studenti sulla scarsa igiene e le innovazioni digitali introdotte per migliorare il servizio, l’ente responsabile, ossia l’Ersu, ha risposto alle critiche e fatto chiarezza sulle misure adottate per garantire standard più elevati.
Una delle questioni più discusse riguarda la mensa di via Premuda, situata in un quartiere che, oggettivamente, presenta criticità legate alla sicurezza. “La scelta di inserire gli studenti in quell’area è stata fatta anni fa”, ha spiegato il presidente dell’Ersu, Cosimo Ghiani, sottolineando che attualmente la zona è tranquilla a parte alcuni gruppi di ragazzi che disturbano la viabilità. Per far fronte alla situazione, l’Ersu si è detto disponibile a garantire una guardiania e maggiori controlli, ma la risoluzione definitiva del problema dipende dal Comune, a cui è già stata fatta una segnalazione.
Nonostante queste difficoltà, la struttura rimane un punto di riferimento per gli studenti, con una capienza di 1.500 posti. Inoltre, è prevista la realizzazione di nuove aule studio al piano superiore: un intervento che contribuirà a rendere l’area più fruibile per la comunità universitaria.
Uno dei temi più attesi dagli studenti riguarda la riapertura della mensa della Cittadella universitaria, chiusa ormai da tempo. Ghiani ha confermato che la struttura riaprirà inizialmente con gli arredi preesistenti e una capienza di 300 posti, un incremento rispetto ai 260 precedenti. Successivamente, con l’introduzione dei nuovi arredi, il numero di posti disponibili salirà a 400.
Anche la mensa di Piazza Michelangelo presenta delle limitazioni: attualmente non può superare i 200 posti e vi è la mancanza di spogliatoi adeguati per il personale. “Abbiamo richiesto contributi per realizzarli”, ha dichiarato il presidente, ma i tempi di intervento restano incerti.
La qualità dei pasti serviti nelle mense è una priorità per l’Ersu. Ghiani ha spiegato che la ditta Pellegrini, responsabile della ristorazione, dispone di apparecchiature in grado di monitorare tutti i cibi in transito verso le mense. Tuttavia, recentemente si è verificato un caso isolato di contaminazione con un ago veterinario mentre per quanto riguarda la presenza di bruchi in alcuni alimenti, Ghiani ha chiarito che si tratta di un evento raro.
Per migliorare ulteriormente il servizio, è stato introdotto un forno di ultima generazione dal valore di 26 mila euro, in grado di garantire una cottura ottimale e più efficiente. Ghiani ha evidenziato che questa innovazione potrebbe portare alla riduzione di due posizioni da cuoco, poiché il macchinario consente una gestione più automatizzata della preparazione dei pasti. “Io stesso visito le mense per verificare la qualità del servizio”, ha sottolineato, ribadendo l’impegno dell’Ersu nel garantire standard elevati.
Le mense universitarie rappresentano un servizio essenziale per gli studenti, ma restano ancora diverse sfide da affrontare. La sicurezza nelle aree circostanti, il miglioramento delle infrastrutture e la gestione del personale sono alcuni dei temi su cui l’Ersu sta lavorando. Nel frattempo, l’introduzione di nuove tecnologie dimostrano l’impegno nel garantire un servizio efficiente e sostenibile e i controlli sulla qualità del cibo sono certificati dalla vittoria del premio Green.
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