LAVORO. La Cisl Sardegna: "Segnali positivi ma ancora troppi problemi da risolvere"

Pier Luigi Ledda, segretario generale Cisl

Il mercato del lavoro isolano migliora, ma non abbastanza. Il segretario generale della Cisl Sardegna, Pier Luigi Ledda, accoglie con favore i segnali di miglioramento nel mercato del lavoro regionale, ma “resistono criticità strutturali da risolvere subito”.

Dal 2021 al 2023 il tasso di occupazione in Sardegna è cresciuto del 10,2 per cento passando dal 45,9 per cento al 56,1. Tuttavia, il divario con la media nazionale (60,9 per cento nel 2023) resta significativo. Il tasso di disoccupazione è calato dal 13,5 per cento del 2021 al 10,1 del 2023, ma rimane superiore alla media italiana del 7,6 per cento. Giovani, donne e lavoratori precari continuano a essere i più penalizzati, con una scarsa qualità dell’occupazione e una forte incidenza di contratti stagionali.

L'analisi

“Accogliamo con ottimismo i segnali di crescita del tasso di occupazione e la riduzione della disoccupazione, – commenta il segretario Cisl – ma non possiamo ignorare le gravi disparità che penalizzano la nostra regione. I lavoratori sardi continuano a soffrire per una precarietà diffusa e per la mancanza di prospettive solide, in particolare giovani e donne”.

“Questo divario con il resto d’Italia non è solo un problema economico, ma anche sociale. Servono – aggiunge Ledda – investimenti strutturali in settori strategici come il turismo sostenibile, l’innovazione e la green economy, accompagnati da politiche attive per il lavoro e programmi di formazione. Solo così potremo garantire occupazione stabile e di qualità per tutti i sardi.”

Le proposte della Cisl

Per la Cisl è fondamentale favorire il lavoro stabile, riducendo la precarietà con incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato e supporto ai settori chiave dell’economia regionale. Per l’occupazione giovanile e femminile, occorre promuovere politiche specifiche per aumentare la partecipazione al lavoro di giovani e donne, con misure di conciliazione vita-lavoro e incentivi mirati.

“È essenziale – aggiunge Ledda – rafforzare il collegamento tra il sistema educativo e il mercato del lavoro. L’orientamento professionale deve guidare i giovani verso settori strategici, come il digitale, le energie rinnovabili e il turismo sostenibile, che offrono maggiori opportunità di occupazione e crescita. Questo si lega al tema dell’equità territoriale: dobbiamo accelerare gli investimenti infrastrutturali per ridurre il divario con altre regioni italiane e all’interno dell’isola tra territori. La Sardegna – conclude il segretario – sta dando segnali di ripresa, ma non possiamo accontentarci. È il momento di agire con determinazione, puntando su crescita, equità e inclusione. Solo così riusciremo a costruire un mercato del lavoro che garantisca dignità e futuro a tutti i sardi”.

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