MIele importato, la Regione si appella ai consumatori: chiedete la provenienza

Un miele da salvare. L’assessore all’agricoltura della Regione Sardegna, Gian Franco Satta, interviene con preoccupazione sulla crisi che sta attraversando il settore apistico regionale. La dismissione di 5.000 alveari nell’ultimo anno, così come la crescente importazione di miele estero, soprattutto ucraino e cinese, sta mettendo a rischio la tradizione apistica sarda e la sua economia. Se ne parlerà in commissione consiliare questa settimana: Satta è atteso in audizione per esporre tutte le problematiche del settore.

«La nostra regione ha una tradizione apistica ricca e preziosa, e i nostri apicoltori meritano di essere sostenuti e tutelati», afferma Satta, evidenziando che l’ingresso di miele a basso costo, proveniente da mercati esteri, sta minacciando la competitività del miele sardo, che si distingue per la qualità e la sostenibilità ambientale.

Trasparenza e comunicazione

L’assessore sottolinea come la dismissione degli alveari non sia solo un segnale allarmante per l’ambiente e la biodiversità, ma un colpo anche all’economia locale: «Questo fenomeno minaccia anche il patrimonio culturale legato all’apicoltura».

Satta fa appello alla trasparenza e alla consapevolezza dei consumatori, chiedendo maggiore informazione sulla provenienza del miele acquistato. «Solo attraverso una maggiore trasparenza e una campagna di sensibilizzazione possiamo incoraggiare l’acquisto di miele di qualità, prodotto nel rispetto delle nostre tradizioni e dell’ambiente», afferma, ribadendo che il supporto a questa causa è fondamentale per garantire un futuro sostenibile all’apicoltura in Sardegna.

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