Regione. Soldi pubblici alla sanità privata? Scricchiola la maggioranza

I “Buoni sui servizi sanitari” potrebbero creare nuovi attriti in maggioranza e anche questa volta, c’è di mezzo l’assessore Armando Bartolazzi. Ma non solo. Domani sarà giornata di audizioni per la commissione consiliare alla sanità e nel pomeriggio Bartolazzi e l’assessora al Lavoro, Desirè Manca – entrambi Cinquestelle – presenteranno i buoni sui servizi sanitari, già istituiti con una delibera di giunta ma mai discussi in maggioranza, su cui esiste già una copertura finanziaria di 10 milioni di euro, di cui 8 della Regione.

Il problema politico riguarda il fatto che, stando a quanto recita la delibera, questi soldi potrebbero finire anche nelle casse delle strutture sanitarie private non convenzionate. Dunque delle realtà che non hanno nulla a che fare con il sistema pubblico ma che riceverebbero denaro regionale all’interno di questo progetto.

Una possibile spaccatura

Non è una questione di poco conto per una coalizione di centrosinistra che ha storicamente appoggiato la sanità pubblica. E infatti è possibile che l’iniziativa non venga approvata dalla commissione consiliare e a quel punto si creerebbe una spaccatura politica con i due assessori Cinquestelle da una parte e i rappresentanti degli altri partiti della coalizione dall’altra. E su quella spaccatura intende infilarsi il centrodestra per allargarla fino a farla diventare una rottura vera e propria.

La questione 118

Umberto Ticca, dei Riformatori, è componente della commissione consiliare che domani incontrerà i due assessori: “Vorremmo capire meglio il funzionamento dei buoni sui servizi sanitari. La delibera su cui si basa l’iniziativa è davvero scheletrica, mancano molte informazioni. Chiederemo conto ai due assessori”.

C’è un altro argomento su cui discutere domani, molto atteso: la proroga alla convenzione tra Regione e 118 che stabilisce i fondi a favore del Volontariato che si occupa di soccorso stradale. L’accordo scade tra 12 giorni. “Non mi sembra una cosa seria far slittare la discussione di una cosa del genere fin sotto Natale – dice Ticca – che programmazione può avere un’associazione di volontariato che si basa su quella convenzione? Forse l’assessorato intende provocare uno sciopero dei volontari? Mi immagino cosa accadrebbe. Spero venga prorogata immediatamente e con le scuse da parte della Regione per aver aspettato così tanto. Sarebbe anche il caso di rivedere l’accordo: è vecchio di 5 anni”.

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