RETROSCENA. Tyrrhenian Link, lavori al rush finale. Manca solo il collegamento

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La maggior parte dei lavori sul territorio sardo per l’attivazione del Tyrrhenian link è stata già terminata. Nonostante le proteste dei comitati spontanei, il grande cavo che collegherà Sardegna e Campania via Sicilia sarà presto operativo: le sottostazioni con le batterie a Sinnai, Quartucciu, Maracalagonis, Quartu e Settimo San Pietro sono state costruite. Il punto di approdo a Terra Mala è finito. Rimane da terminare solo la stazione di conversione e smistamento a Selargius: l’opera attualmente è in fase di edificazione. E poi, basta. Tutti i lavori sulla terraferma saranno stati completati.

A quel punto Terna poserà il cavo da 1000 megawatt sul fondo del Tirreno, lo collegherà alla struttura di Terra Mala e poi schiaccerà il pulsante “on”. E sarà invece “game over” per i cittadini che stanno contestando l’infrastruttura.

Quante possibilità hanno oggi i comitati di incidere sul progetto? Praticamente zero. I cantieri procedono spediti e le proteste sono arrivate con qualche anno di ritardo. Troppo tardi.

Un tracciato deviato

C’è poi un altro aspetto da tenere in considerazione: il tracciato del Tyrrhenian link sembra differente da quello che venne presentato in origine. Il primo progetto prevedeva l’arrivo a Terra Mala e una immediata connessione alla strada provinciale che porta a Capitana e Flumini. Solo in prossimità di questo centro abitato si sarebbe dovuto poi procedere verso nord, nell’agro di Maracalagonis.

Ma a quanto pare c’è stata una modifica perché il tracciato parte sempre da Terra Mala però non segue la provinciale 17 verso Capitana: tira dritto, invece, per 3 chilometri fino a connettersi con la 554. È questa la strada che viene utilizzata per raggiungere Selargius. E infatti le sottostazioni con le batterie per il Tyrrhenian link si trovano nei pressi della nuova 554.

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