RUBRICA. Cagliari, una città millenaria

Cagliari

Cagliari, situata nella zona sud della Sardegna, ha origini molto antiche, risalenti al VI Millennio a.C. a Capo Sant’Elia, ma la sua evoluzione come città è particolarmente significativa nel I Millennio a.C.

Il contesto geografico della città è fondamentale per comprendere la sua storia e il suo sviluppo. Cagliari si affaccia sul Canale di Sardegna, che era un’importante via di navigazione già nell’antichità, attraverso la quale passavano numerosi commerci e scambi tra popoli. La città si trova in un golfo protetto, che si estende da Capo Sant’Elia a Capo Carbonara, e da un lato è delimitato dai monti Sarrabus e Sulcis.

Questa posizione strategica ha reso Cagliari un centro vitale per il commercio nel Mediterraneo.
La configurazione geografica della città è condizionata dalla presenza della penisola di Capo Sant’Elia, che crea due ampi golfi: il Poetto e Quartu a est e Is Arenas e Santa Gilla a ovest.

La laguna di Santa Gilla, che si trova a ovest della città, è un altro elemento fondamentale per comprendere la storia del porto e dell’insediamento.

In passato, la laguna non era stagnante, ma subì vari cambiamenti morfologici, passando da una zona marittima a una paludosa durante l’età del Ferro e l’epoca romana. I fiumi Riu Mannu e Cixerri, che sfociano nella laguna, hanno contribuito a questo processo di trasformazione.

Un fiorente porto mediterraneo

Nel corso del tempo, Cagliari ha visto una continua evoluzione nella sua forma urbana. Durante il periodo punico, la città si sviluppò su un territorio ricco di risorse naturali, tra cui l’acqua dolce, che favoriva l’insediamento umano. La città era ben posizionata per essere un porto naturale, protetto dai venti e al centro di un’importante via marittima. A Cagliari, nel corso dei secoli, sono stati costruiti numerosi edifici pubblici, templi, e aree dedicate al culto, tra cui quelli dedicati alle divinità marittime come Astarte e Melqart (Ercole).

Nel contesto della storia commerciale della città, la Sardegna fu teatro di un intenso scambio con le civiltà del Mediterraneo, come quella fenicia, micenea e greca. I mercanti, che arrivarono in Sardegna verso la fine del II Millennio a.C., stabilirono contatti con la popolazione locale, dando vita a un mondo che mescolava culture materiali sarde e mediterranee. La città di Cagliari, pur avendo una forte identità nuragica, divenne un importante centro di scambi commerciali nel Mediterraneo, con il porto che giocava un ruolo fondamentale nel traffico di metalli, ceramiche e altri beni.

I toponimi che sono stati trovati in diverse iscrizioni, tra cui la Stele di Nora, mostrano l’importanza della città e del suo golfo. Tra i principali reperti ritrovati ci sono lingotti di rame e argento, monete di scambio utilizzate dai sardi nei commerci con le civiltà vicine, che arrivavano fino a Cipro e all’area del Mediterraneo orientale.

I Templi di Astarte e Melqart (Ercole)

La città di Cagliari ospitava anche templi dedicati a divinità come Melqart e Astarte, che riflettono la centralità della religione nelle attività commerciali e marinare. Il culto di Melqart, che proteggeva i marinai, era particolarmente diffuso tra i mercanti orientali, e il tempio di Melqart a Cagliari è uno dei principali luoghi di culto dedicati a questa divinità.

A partire dal VII secolo a.C., Cagliari iniziò a svilupparsi come una città urbana più strutturata, con quartieri residenziali, templi, e una forte organizzazione sociale. La necropoli di Tuvixeddu, che è una delle più grandi necropoli puniche, testimonia l’importanza della città come centro di vita commerciale e religiosa. Le tombe a camera e a fossa che si trovano in questa necropoli erano decorate con pitture e simboli religiosi, come quelli della Dea Madre Tanìt, che riflettono la tradizione culturale di Cagliari e della Sardegna.

Nel corso dei secoli, la città si espanse, grazie anche a lavori di bonifica e all’urbanizzazione. Nel VI secolo a.C., Cagliari divenne il principale centro urbano dell’isola, con strutture che includevano templi, scali portuali, cisterne per l’acqua e un’area abitativa fiorente. La città divenne un centro di scambi non solo per i prodotti locali ma anche per quelli provenienti da altre zone del Mediterraneo. L’integrazione di culture diverse, come quella greca e quella nuragica, portò alla nascita di una civiltà ibrida che si riflette ancora oggi nella cultura sarda.

La necropoli di Tuvixeddu

La città continuò a prosperare e a evolversi nei secoli successivi, diventando un importante centro durante l’epoca romana. Il porto di Cagliari, già fondamentale nel periodo punico, fu ampliato e fortificato dai romani, che lo utilizzavano per il commercio di vari beni, tra cui vino, olio e metalli.

La città di Cagliari rimase un punto strategico per il commercio e la navigazione nel Mediterraneo, e il suo sviluppo urbanistico rifletteva la sua crescente importanza.
Oggi, la città conserva molte tracce della sua lunga storia, tra cui il sito archeologico di Tuvixeddu, che è una testimonianza unica del periodo punico e della civiltà che ha popolato Cagliari. La città continua a essere un importante centro culturale e commerciale, che testimonia la sua lunga tradizione come crocevia tra diverse civiltà del Mediterraneo. La storia di Cagliari, dalle sue origini nuragiche fino alla sua evoluzione come centro punico e romano, riflette la ricca e complessa storia della Sardegna e del Mediterraneo.

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