RUBRICA. I Giudicati: la storia dei 4 regni della Sardegna

Castello Burgos

Con l’espansione araba nel Mediterraneo a partire dal 705, che portò diversi tentativi di conquista dell’isola, la Sardegna, che era stata strappata ai Vandali dai Bizantini nel 535 e inclusa nell’Esarcato d’Africa, entrò in un periodo di crescente difficoltà nei rapporti con l’Impero Bizantino. Questo periodo di instabilità si aggravò dopo l’invasione musulmana della Sicilia nel 827. Da quel momento in poi, l’isola intraprese un cammino verso l’autogestione che, in pochi decenni, portò alla nascita di entità politiche autonome chiamate Giudicati. Questi avrebbero definito la storia della Sardegna fino all’inizio dell’Evo Moderno.
Le informazioni precise sull’origine dei Giudicati sono limitate, ma si sa che nell’815 una delegazione di sardi chiese aiuto militare all’imperatore Ludovico il Pio contro gli arabi. Il termine “Iudex” appare per la prima volta in una lettera di Papa Leone IV nel 851, dove il pontefice richiedeva un contingente militare e una fornitura di bisso allo Iudex Sardegna per difendere la Roma dagli arabi. Solo tredici anni dopo, Papa Niccolò II si riferì ai “Iudices” al plurale, mentre nel 876 Papa Giovanni VIII parlò dei “Principes Sardiniae”.

La dinastia dei Lacon-Gunale

Gli storici concordano sul fatto che una sola dinastia, i Lacon-Gunale, abbia governato i Giudicati fin dall’inizio fino all’XI secolo. Arborea e Torres sembrano essere rimasti uniti fino alla metà dello stesso secolo, mentre il Giudicato di Gallura potrebbe essersi separato da Cagliari. Il primo Giudice di Gallura, Manfredi detto Pisanus (circa 1050), suggerisce che il Giudicato fosse originato da una concessione del Giudice di Cagliari a Pisa. Quando, a partire dalla seconda metà dell’XI secolo, le cronache cominciarono a essere più frequenti, i Giudicati erano già entità politiche ben strutturate, con caratteristiche distintive che li rendevano particolarmente originali rispetto al panorama europeo.
Le teorie sull’origine della dinastia dei Lacon-Gunale sono 3. La più diffusa suggerisce che i Giudici fossero una diretta emanazione dell’amministrazione bizantina, con i Lacon-Gunale che avrebbero assunto poteri simili a quelli di un viceré, in risposta alle incursioni arabe. Un’altra teoria, sostenuta da studi recenti, propone che i Lacon-Gunale provenissero dalle regioni interne della Sardegna, la Barbagia, che rimasero indipendenti dai Bizantini. Questo gruppo avrebbe sfruttato la debolezza di Bisanzio per conquistare il potere, basandosi sull’evidenza di toponimi prelatini e di nomi di Giudici di origine barbarica.

La conclusione dei Giudicati

La terza ipotesi suggerisce che l’isola fosse stata infeudata dall’Imperatore Carolingio, in virtù dei legami con la corte di Ludovico il Pio e delle somiglianze con le pratiche burocratiche della corte Carolingia.
Nel 1015, dopo una vittoriosa resistenza contro l’invasione del Governatore di Denia e delle Baleari, Mujahid, la Sardegna subì una colonizzazione da parte di ordini monastici italiani e francesi. Questi ordini non solo promossero l’architettura romanica, ma migliorarono anche l’agricoltura e cominciarono a scrivere le cronache, dalle quali emergono una struttura politico-amministrativa ben organizzata.
Nei secoli successivi, la Sardegna fu teatro di interventi nelle successioni dinastiche da parte di famiglie pisane, genovesi, del Papato e dell’Impero. Questo culminò nel matrimonio, poco duraturo, tra la giudicessa Adelasia di Torres ed Enzo, figlio di Federico II di Svevia, e nella licenza invadendi concessa da Bonifacio VIII ai Catalano-Aragonesi nel 1297.

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