Sardegna verso la svolta verde: audizioni in Regione sulla prima legge per tutelare la biodiversità

Olivastro millenario

Un passo storico per l’isola: la prima legge sulla tutela, conservazione e valorizzazione della fitodiversità autoctona è molto vicina all’approvazione. Nel corso delle audizioni in Commissione regionale all’ambiente, i rappresentanti delle università di Cagliari e Sassari, insieme ai leader delle principali associazioni ambientaliste, hanno contribuito a perfezionare un testo atteso da decenni. Michele Ciusa, primo firmatario della proposta di legge assicura che sarà approvata dal Consiglio entro un mese al massimo.

Il professor Gianluigi Bacchetta dell’Università di Cagliari ha evidenziato l’importanza di questo momento: “Si tratta di un testo che ha bisogno solo di piccole limature. Attendiamo questa legge da mezzo secolo”. Un messaggio chiaro che ribadisce la necessità di proteggere l’immenso patrimonio naturale dell’isola.

A fargli eco il professor Emanuele Farris dell’Università di Sassari, che ha ricordato l’eccezionalità del territorio sardo: “Questa legge rappresenta una grande speranza. Con 2.500 specie spontanee e un tasso di endemismo paragonabile solo a Sicilia, Corsica e Baleari, stiamo mettendo al sicuro un patrimonio unico al mondo”.

Patrimonio a rischio per scarsa cura del verde

Durante le audizioni, le principali associazioni ambientaliste hanno ribadito la necessità di un monitoraggio scientifico rigoroso per una gestione sostenibile delle risorse naturali. Pierino Daveri (Associazione nazionale forestali) ha lanciato un monito sulla gestione del verde pubblico: “Abbiamo perso l’olivo millenario di Cuglieri perché l’erba non era stata adeguatamente sfalciata”. Un episodio che testimonia come la negligenza nella manutenzione possa mettere in pericolo tesori di inestimabile valore.

L’approvazione della legge è ormai imminente e segnerà una svolta epocale nella salvaguardia della biodiversità sarda.

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