Scie nei cieli della Sardegna: il mistero che non c’è (ma che qualcuno vedrà comunque)

Cerchi nel cielo

Se c’è una costante nelle dinamiche dell’informazione contemporanea, è che ogni fenomeno atmosferico, evento naturale o esercitazione militare finirà inevitabilmente per essere inserito in un disegno più grande e misterioso. Un fulmine colpisce un monumento? Segno dei tempi. Un terremoto? Esperimenti segreti nel sottosuolo. Il cielo si riempie di scie lasciate dagli aerei? Qualcuno, da qualche parte, sta facendo qualcosa che “non ce lo dicono”.

Così, anche ieri, nel cielo sopra la Sardegna si è ripetuto lo stesso copione. Decine di residenti, dall’Ogliastra all’Oristanese, hanno notato e fotografato scie bianche che non sembravano le solite: non linee dritte e pulite, ma curve, spirali, incroci. In poche ore, i social si sono riempiti di immagini e domande: “perché fanno quelle manovre strane?” “cosa ci stanno spruzzando?” “un tempo il cielo non era così.”

La spiegazione ufficiale: “solo addestramenti”

A intervenire è il generale Davide Cipelletti, comandante del comando aeronautica militare per la regione autonoma Sardegna e del pisq di Perdasdefogu: “si tratta di normali scie di condensazione, rese particolarmente visibili dalle condizioni climatiche di queste ore”, ha dichiarato.

Le scie, dunque, non sono il segno di esperimenti climatici, né tantomeno di attività segrete, ma semplici tracce di condensa lasciate dai caccia T-346 ed Eurofighter impegnati in manovre di addestramento. E qui sta il punto chiave: queste esercitazioni non sono un fenomeno occasionale, ma una routine destinata a ripetersi.

“La scuola di volo è stata aperta da poco. D’ora in poi potrebbe capitare sempre più spesso”, ha specificato il generale. Fine del mistero, insomma. O almeno, dovrebbe esserlo.

Ma perché vediamo sempre un complotto?

Il punto non è tanto l’esistenza delle scie, quanto il bisogno diffuso di vederci qualcosa di più. Perché oggi ogni evento, anche il più ordinario, sembra dover avere un secondo livello di lettura, un sottotesto, una verità nascosta? Forse perché viviamo in un’epoca in cui le informazioni sono così rapide e frammentate da sembrare indizi di una storia più grande.

O forse perché è una tendenza innata: il cervello umano è programmato per cercare schemi anche dove non ce ne sono. Perché proprio adesso? Perché proprio sopra le nostre teste? Perché nessuno ne parla? (Anche se, a ben vedere, ne parlano tutti). Domande lecite, ma che spesso partono da un’idea sbagliata: che tutto debba avere un significato più profondo.

La realtà, invece, è quasi sempre più semplice di quanto ci piacerebbe credere. La scuola di volo di Decimomannu è stata aperta da poco. I piloti si esercitano. Nel farlo, lasciano scie nel cielo. Fine. E forse la verità più difficile da accettare è proprio questa: che, a volte, non c’è nulla da scoprire.

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