
Il Sulcis Iglesiente, come un malato grave, ha bisogno di terapie shock per affrontare l’emergenza e di cure di lungo periodo per ritrovare vitalità. A Roma, i tavoli di crisi industriale del Governo agiscono come un pronto soccorso, affrontando le situazioni più critiche con interventi urgenti per salvaguardare posti di lavoro e garantire la sopravvivenza delle attività produttive. Al contempo, in Sardegna, la Regione sta lavorando su una cura di lungo termine: un rilancio economico e sociale che punta su programmazione territoriale, sviluppo sostenibile e valorizzazione delle risorse locali.
A livello nazionale, il governo sta intervenendo sulle crisi più urgenti che coinvolgono le aziende simbolo del territorio: Sider Alloys, Portovesme Srl ed Eurallumina. Durante i recenti incontri a Roma, presso il ministero delle imprese e del made in Italy, sono stati discussi i progressi delle trattative per garantire la continuità produttiva e la tutela dei lavoratori.
Per ciascuna azienda sono stati pianificati incontri specifici: per Eurallumina lunedì 20 il tavolo tecnico si concentrerà sulle soluzioni energetiche, mentre giovedì 30 gennaio per Sider Alloys si affronteranno i problemi legati ai ritardi proprietari e al rischio di smantellamento delle attrezzature. Infine, mercoledì 5 febbraio per Portovesme Srl sarà cruciale trovare una soluzione alla chiusura della linea di produzione dello zinco, considerata strategica dalla Regione. Il ministro Adolfo Urso ha ribadito l’impegno a coinvolgere nuovi investitori per rilanciare gli stabilimenti e garantire la sopravvivenza del settore.
Mentre a Roma si lavora per spegnere gli incendi industriali, in Sardegna si guarda oltre l’emergenza. A Carbonia, un incontro tra i 23 sindaci del Sulcis Iglesiente, l’assessore alla programmazione Giuseppe Meloni, l’assessore all’industria Emanuele Cani e i principali rappresentanti istituzionali e tecnici ha segnato un passo cruciale verso un nuovo percorso di sviluppo.
L’obiettivo è attivare una programmazione territoriale regionale integrata, supportata dal piano Sulcis e dal Just Transition Fund, che possa valorizzare le potenzialità sociali, imprenditoriali e turistiche del territorio. “È fondamentale costruire azioni condivise e sostenibili che migliorino la qualità della vita e creino sviluppo occupazionale nel tempo,” ha dichiarato Meloni. Anche l’assessore Cani ha sottolineato le grandi opportunità offerte dal Sulcis e l’impegno della Regione nel fornire gli strumenti necessari al loro sfruttamento.
L’incontro, organizzato a Carbonia, ha visto la partecipazione di tecnici regionali, consiglieri, imprenditori e associazioni locali. Il metodo della progettazione partecipata è stato indicato come una strada efficace per rilanciare le aree interne e garantire interventi mirati e condivisi.
Il Sulcis si trova davanti a una sfida cruciale: trasformare interventi emergenziali e pianificazione strategica in risultati concreti. La gestione delle crisi industriali e lo sviluppo territoriale devono andare di pari passo, integrandosi in una visione ambiziosa e realistica.
Per il Sulcis, questo è il momento di ripartire. Affrontando con determinazione le sue criticità e valorizzando al massimo le sue risorse, il territorio ha l’opportunità di reinventarsi come modello di sviluppo sostenibile. Solo attraverso una collaborazione autentica tra istituzioni, imprese e comunità locali, questa terra, ricca di storia e potenziale, potrà tornare a essere protagonista di un futuro dinamico e prospero.
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