
Le imprese sarde lanciano un grido d’allarme: la direttiva ETS sull’Emission Trading System sta soffocando l’economia dell’isola. A lanciare l’appello è Confindustria Sardegna, che chiede alla Presidente della Regione, Alessandra Todde, di farsi portavoce della crisi industriale sarda durante il prossimo vertice con la Commissione Europea a Bruxelles.
Secondo l’associazione degli industriali, la direttiva europea, entrata in vigore il 1° gennaio 2024, impone una tassazione progressiva sulle emissioni navali. Un meccanismo pensato per incentivare la sostenibilità ambientale, ma che sta colpendo duramente territori insulari come la Sardegna, per i quali il trasporto marittimo rappresenta un’infrastruttura vitale e insostituibile.
A partire da oggi, 1° luglio, scatterà un nuovo aumento delle tariffe marittime. Le imprese denunciano un’escalation dei costi che in alcuni casi ha già raggiunto un +30% sul trasporto merci, soprattutto a causa della combinazione tra ETS e le nuove disposizioni del pacchetto “Fuel EU Maritime”.
“Il nostro sistema produttivo è in ginocchio,” afferma Andrea Porcu, Direttore Generale di Confindustria Sardegna. “Paghiamo un prezzo altissimo per una normativa che, sebbene animata da nobili intenzioni ambientali, ha effetti distorsivi che penalizzano in modo sproporzionato le realtà insulari.”
I settori più colpiti sono quelli strategici per l’economia regionale: manifatturiero, agroalimentare, chimico e lapideo. Aziende che rischiano di perdere competitività a causa di costi che rendono proibitivo l’accesso ai mercati esterni.
Nel suo report tecnico inviato alla Regione, Confindustria sottolinea la necessità urgente di soluzioni strutturali. Tra le richieste: misure compensative che riconoscano il principio di insularità e garantiscano la continuità territoriale per le merci. “La sostenibilità deve andare di pari passo con l’equità economica,” prosegue Porcu. “Non possiamo sacrificare l’economia di un’intera regione nel nome della transizione ecologica.”Infine, si solleva il tema della trasparenza. Le imprese vogliono sapere come vengono calcolate le tariffe ETS e quale sarà la destinazione finale dei proventi. Il timore è che a beneficiare delle nuove entrate siano solo le compagnie di navigazione, mentre il carico economico ricade tutto sulle imprese locali.
Confindustria Sardegna affida ora alla Presidente Todde il compito di portare la questione sul tavolo europeo. “Non c’è più tempo da perdere,” conclude l’associazione. “Il futuro produttivo e occupazionale della Sardegna è in gioco.”
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