
La Regione scende in campo per combattere la povertà sanitaria e garantire l’accesso alle cure per le fasce più fragili della popolazione. È stato annunciato oggi il Bonus servizi sanitari, una misura innovativa voluta dall’assessora al Lavoro, Desirè Manca, che mette a disposizione 10 milioni di euro per sostenere le famiglie con redditi bassi, per le quali il diritto alla salute rischia di rimanere un miraggio.
Secondo il rapporto Crea Sanità 2024, la povertà sanitaria è un fenomeno in forte crescita anche in Sardegna. I dati dell’indagine Istat “Benessere equo e sostenibile” 2023 evidenziano un aumento preoccupante del numero di persone che rinunciano alle cure, soprattutto tra i 55 e i 59 anni (11,1 per cento) e tra gli over 75 (9,8 per cento).
A soffrire maggiormente sono le donne, spesso più esposte a difficoltà economiche e logistiche.
“I tempi di attesa troppo lunghi e i costi insostenibili delle prestazioni private sono i principali ostacoli che spingono molte persone a rinunciare a visite ed esami essenziali, con conseguenze gravi sulla loro salute,” ha dichiarato l’assessora Desirè Manca. “Con il Bonus servizi sanitari vogliamo offrire un sostegno concreto alle persone più fragili, affinché nessuno sia costretto a scegliere tra la salute e altre necessità di vita.”
L’assessora ha sottolineato che, pur trattandosi di un intervento sperimentale, si sta già valutando la possibilità di ampliare in futuro la soglia Isee per includere una platea più ampia di beneficiari. “L’obiettivo è sempre lo stesso: mettere le persone al primo posto e assicurare che nessuno resti indietro, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo.”
La misura, finanziata con 8 milioni di euro dai fondi Fse 2021-2027 e 2 milioni da risorse regionali, è destinata ai nuclei familiari con un Isee fino a 10 mila euro, seguendo i parametri del Programma nazionale equità nella salute 2021/2027. Sono inclusi anche coloro che già beneficiano dell’esenzione per reddito.
Il Bonus permetterà di accedere a prestazioni sanitarie erogate dal Sistema sanitario nazionale nelle strutture pubbliche o private accreditate, che saranno selezionate tramite un bando dell’Aspal. La misura non è cumulabile con altri rimborsi sanitari regionali già esistenti, garantendo così una gestione trasparente e mirata delle risorse.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di politiche regionali volte a ridurre le disuguaglianze sociali e sanitarie.
Con il Bonus servizi sanitari, la Sardegna manda un messaggio forte: la salute non deve mai essere un lusso, ma un diritto garantito a tutti, senza distinzioni di reddito o condizioni sociali.
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