Anatomia di una caduta: la parabola discendente del Partito Sardo d'Azione

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Christian Solinas

Nel 2019 conquistarono sette seggi alle elezioni regionali sarde. A fine 2024, dopo l’uscita in blocco dei pochi eletti, nemmeno uno.

Il Partito Sardo d’Azione si trova oggi a fare i conti con una crisi profonda, emersa con maggiore forza dopo le ultime elezioni amministrative. Un esito disastroso ha visto i Quattro Mori scomparire dalle mappe politiche delle principali città dell’isola, segnando un nuovo capitolo di difficoltà per il partito più antico d’Italia. A soli cinque anni dalle elezioni regionali in cui conquistarono la presidenza della regione Sardegna con Christian Solinas, ancora oggi alla testa del partito, anno in cui trovavano rappresentazione in ciascuna delle assemblee più importanti dell’isola, si trovano di fatto in parabola discendente.

 

La situazione ad oggi

Cinque anni più tardi, alle lezioni amministrative 2024, a Cagliari il Psd’Az ha ottenuto solo 1.578 voti (furono 6238 nella precedente consultazione), e a Sassari, nonostante la coalizione con Alleanza Sardegna, il risultato è stato ancora più misero: 922 voti contro i 1599 del 2019. Ad Alghero il 3,15% delle preferenze non è bastato a conquistare un seggio in consiglio comunale. La situazione è simile anche in altre città: a Iglesias, Lanusei, Carbonia e Tempio nessuna rappresentanza è stata conquistata.
Ad Olbia, il Psd’Az è presente con il solo presidente del consiglio comunale, Altana.
Ad Oristano, la situazione appare leggermente migliore con due consiglieri eletti e un assessore, mentre a Nuoro, le cui elezioni sono imminenti, resta da vedere se i Quattro Mori riusciranno a mantenere una presenza politica, dopo essere passati da tre rappresentanti nella consiliatura 2015/2020 ad uno nell’attuale. A Quartu, le cui amministrative si terranno nel 2025, ha perso tre consiglieri su tre.
Il sito del partito, al 2020, contava oltre 80 amministratori.

 

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