Cagliari, il quartiere Sant’Elia sta per cambiare volto: a maggio iniziano i lavori di riqualificazione

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I lavori sui sottoservizi inizieranno a maggio. Quelli sulle aree verdi, le strade e le piazze in autunno, mentre la ristrutturazione dei palazzi Del Favero e delle Lame l’anno prossimo.
I lavori costeranno complessivamente 35 milioni di euro, oltre gli investimenti relativi alla metropolitana di superficie, al nuovo Stadio e al Palazzetto dello Sport.

Natura degli interventi

“È un cambio di paradigma – commenta il sindaco, Massimo Zedda – non è Sant’Elia che si collega alla città ma sarà Cagliari che si avvicinerà al borgo, con il coinvolgimento attivo degli abitanti delle case Del Favero e delle Lame”.
Sono lavori che Sant’Elia aspettava da decenni, che consentiranno un miglioramento della qualità della vita, mediante la realizzazione dei sottoservizi e la riqualificazione di tutti gli spazi esterni dei complessi edilizi Del Favero e delle Lame, da destinare a spazi per la socialità.
“Quanto alla mobilità – fa sapere Massimo Zedda – è previsto il passaggio della metropolitana di superficie, che raggiungerà il quartiere e collegherà la zona del nuovo stadio, del nuovo palazzetto e del lungomare col Poetto e Piazza Matteotti”.
Saranno ristrutturati i palazzi Del Favero e delle Lame. Sarà completato, inoltre, il parco urbano degli Anelli e sarà abbattuto il viadotto di Viale Ferrara.
“L’operazione – dice Zedda – prevede anche la realizzazione di interventi di miglioramento urbano volti a migliorare l’accessibilità e favorire la fruizione costante da parte della cittadinanza dei più significativi siti di interesse naturalistico tra cui il sistema delle spiagge generato dalla Diga Foranea e dall’arenile in formazione nei pressi del porticciolo della piccola pesca”.

Sinergie con altri progetti

Alla conferenza stampa di presentazione, tenutasi al Lazzaretto davanti a una sala gremita di persone, è intervenuta anche la presidente della Regione, Alessandra Todde.
“Il progetto – dice la presidente – fa parte di una serie di interventi tesi alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e al miglioramento della vita urbana mediante nuovi rapporti e connessioni tra la città e il quartiere Sant’Elia e si inserisce nell’ambito di altri progetti di priorità e importanza strategica”.
“Sant’Elia – conclude Alessandra Todde rivolgendosi ai residenti presenti in sala – appartiene a voi e spetta a voi custodirla e proteggerla”.

La casa della salute

“L’intervento – secondo l’assessora comunale alla Salute e benessere di cittadine e cittadini, Anna Puddu – è di importanza strategica e rappresenta una svolta storica per il quartiere Sant’Elia”.
Il progetto prevede l’innovazione del Sistema dei Servizi Educativi di Prossimità e l’inclusione Sociale in favore di adolescenti e giovani mediante la realizzazione di centri di quartiere.
“Sant’Elia – conclude l’assessora – avrà molto presto anche una Casa della Salute, affinché i residenti ma sopratutto i bambini, gli anziani e gli invalidi possano trovare immediata assistenza medica”.

Aree interessate alla riqualificazione

Quindici anni dopo l’ultimo intervento di riqualificazione urbana e venticinque dal progetto “10 Artisti per le Case Del Favero”, divenuto uno tra i tanti “fallimenti di successo” “dal cui studio – scrive Michela Buttu nel suo saggio Arte Pubblica e Periferia. Il caso del quartiere Sant’Elia a Cagliari – forse occorrerà ripartire per provare a sciogliere una questione vecchia, al contempo nuova, indubbiamente ancora aperta”, il Comune di Cagliari dunque ci riprova, questa volta con la stretta sinergia della Regione, con un altro ambizioso, unico nel suo genere, progetto di integrale riqualificazione e rigenerazione del quartiere S’Elia che coinvolgerà la parte “nuova” del quartiere, articolata in quattro aree dove si distinguono il complesso Del Favero, definito “ghetto dentro il ghetto” per i suoi 265 occupanti, gli edifici delle Lame, le Torri ed infine il complesso degli Anelli.

Lo stato emergenziale e controllo del territorio

A Cagliari Sant’Elia ha sempre voluto dire disagio, malavita e palazzoni degradati. Per gli architetti sono le “Case del Favero”, per tutti gli altri “su Bronx”, perché sotto i palazzoni si spaccia e ci si droga. La percezione negativa del Borgo Sant’Elia di chi oggi viene dall’esterno, dalla città c.d. consolidata, rispetto al passato è migliorata ma non superata. Il problema sociale resta, l’isolamento, il degrado, l’emarginazione, l’illegalità diffusa, la prostituzione, lo spaccio e la delinquenza anche minorile ancora persistono nonostante gli innumerevoli interventi di riqualificazione e rigenerazione del quartiere. A riprova dello stato emergenziale in cui ancora versa il quartiere, è stato eseguito, nelle prime ore di stamani, un servizio straordinario di controllo del territorio, deciso dalla Prefettura di Cagliari lo scorso 5 marzo, finalizzato alla prevenzione e al contrasto dell’illegalità.

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