Cappellacci l'influencer, uomo solo nel mare del Poetto

Foto tratta dal profilo Instragram di Ugo Cappellacci

Eccolo lì, Ugo Cappellacci, ex governatore, oggi uomo solo con un cellulare, che si filma mentre si tuffa nel mare del Poetto all’alba. Non c’è folla, non c’è clamore: solo lui, puntuale ogni anno come la dichiarazione dei redditi, l’acqua gelida e soprattutto l’inquadratura perfetta. Il messaggio è semplice, quasi solenne: “Venite a Cagliari, è un incanto.”

Un tempo i politici costruivano visioni, lasciavano parole e atti da tramandare, affidavano la loro grandezza ai cronisti e alla storia. Oggi invece Cappellacci si affida alla fotocamera frontale e a una connessione stabile. Dove prima si gestivano i destini di un’isola, oggi si cerca disperatamente di rimanere nei feed. Dove una volta c’erano ideali, ora ci sono like.

Ma non è il mare del Poetto ad aver bisogno di Cappellacci, questo è chiaro. Il mare è lì, eterno, indifferente ai selfie e ai video motivazionali. È Cappellacci che ha bisogno del mare. Lo rende interessante, rilevante, perfino memorabile. Perché oggi essere vivi non significa nulla, se non sei visibile.

L'occhiolino all'algoritmo

E così, l’ex governatore ci regala questa piccola performance di umanità moderna: un uomo solo che, armato di un telefono, affronta non il mare, ma l’oblio. Non importa più il messaggio, importa che il video sia abbastanza accattivante da non essere scrollato via. Dove un tempo c’era il popolo, oggi c’è un pubblico. Dove una volta si faceva politica, oggi si fa contenuto. C’è una sottile malinconia in tutto questo. Non tanto per lui, ma per quello che rappresenta. Cappellacci è il simbolo di una politica che non parla più al futuro ma all’algoritmo, che non cerca il consenso ma l’engagement. I padri nobili della politica forse guarderebbero questa scena con disprezzo. O forse, se fossero nel 2024, saprebbero anche loro che senza una storia su Instagram, il futuro non lo scrivi più. O forse no.

di Omar Congiu

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