
“In Sardegna abbiamo una sanità che fa acqua da tutte le parti”. Lo afferma Mimmo Contu, segretario generale della Fnp Cisl Sardegna. Il sindacato denuncia la situazione terribile del sistema sanitario isolano dove “negli ospedali vi è l’assenza di posti letto e faticano a garantire risposte adeguate rispetto alla domanda. Le liste d’attesa continuano a essere lunghissime e per i cittadini continuano le difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari.
Solo 1,7 per cento degli anziani accede all’assistenza domiciliare integrata, una percentuale irrisoria rispetto alla domanda”.
La Cisl pensionati Sardegna chiede pertanto, con urgenza immediata, l’abbattimento reale delle liste d’attesa, l’integrazione tra sanità territoriale, i servizi sociali e gli ospedali, un’assistenza domiciliare, oltre a un cambiamento delle disposizioni che regolano le prestazioni ospedaliere.
Salta all’occhio, oltre alla sanità precaria sarda, un triste primato che vanta la Sardegna: quello delle pensioni più basse d’Italia. Un’Isola dove si vive di più, ma si vive male. Un’isola che invecchia in una trappola demografica che richiede interventi urgenti non più rinviabili.
Della crisi sistemica della sanità sarda si parlerà al convegno che si svolgerà il 12 e 13 marzo al T Hotel di Cagliari: l’appuntamento è organizzato dalla Csil pensionati. Interverranno Pier Luigi Ledda, segretario regionale della Cisl; Emilio Didonè, segretario generale nazionale della FNP Cisl; Roberto Pezzani, segretario nazionale FNP CISL e lo stesso Mimmo Contu, che si ripresenta per la nomina a segretario regionale della federazione.
Oltre alla sanità, si discuterà anche di femminicidio, trasporti, energia, povertà ed emergenza demografica.
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