
Un’iniziativa innovativa e inclusiva sta prendendo piede tra Cagliari e Assemini grazie all’impegno di William Salis, fondatore della cooperativa che ha dato vita a un progetto di integrazione lavorativa per ragazzi con disabilità. Da cinque anni, il centro diurno “Controvento” offre supporto e formazione a giovani con disturbi dello spettro autistico, sindrome di Down e altre disabilità cognitive. Tuttavia, l’obiettivo di Salis non si è fermato all’assistenza: il vero traguardo è stato raggiunto lo scorso anno, quando è stata inaugurata una gastronomia inclusiva in via Pergolesi a Cagliari.
La gastronomia “Noi altri” non è solo un punto di ristoro, ma un luogo di crescita e autonomia per questi giovani. “Abbiamo capito che alcuni ragazzi potevano autodeterminarsi e diventare lavoratori a tutti gli effetti”, racconta William Salis. “Dopo tentativi falliti di inserimenti lavorativi in altre aziende, abbiamo deciso di creare noi stessi un’opportunità concreta per loro”. Da questa idea è nata la gastronomia inclusiva, che offre una doppia cucina, una per cibi senza glutine e una tradizionale, con particolare attenzione anche a prodotti vegetariani e senza lattosio.
La cooperativa di Salis non è sola in questa missione. Tra i partner che stanno sposando il progetto c’è Antonio Caddeo, col fratello Checco imprenditori affermati del settore della ristorazione. “Abbiamo avviato una collaborazione per sviluppare una linea di prodotti senza glutine che verrà distribuita nei nostri locali”, spiega Antonio Caddeo. titolare di una rete di locali di tendenza a Cagliari e non solo. Prosegue: “Per ora partiamo con una selezione ristretta, ma l’idea è di ampliare la produzione e, magari, far crescere ulteriormente questa realtà”.
Caddeo si è avvicinato al progetto per motivi che vanno oltre il semplice business. Il suo passato è segnato da una grave dipendenza dalla cocaina, che lo ha portato a un passo dalla morte. “Mi sono trovato in una situazione disperata, fino a quando non ho intrapreso un percorso di riabilitazione che mi ha letteralmente salvato la vita”, racconta.
Questo percorso non solo lo ha allontanato dalla droga, ma gli ha anche aperto gli occhi su una nuova visione della società, spingendolo a impegnarsi attivamente in iniziative di inclusione. “Chi ha vissuto l’emarginazione e la difficoltà di trovare una seconda possibilità sa quanto sia importante dare un’opportunità a chi ne ha più bisogno”, spiega Caddeo. “Il punto di partenza del mio percorso è stata la dipendenza dalla cocaina, il punto di arrivo è questa collaborazione con William Salis e la sua cooperativa”.
L’iniziativa sta attirando sempre più attenzione, con prospettive di espansione anche oltre Cagliari. Tutti i ristoranti della catena Caddeo avranno nel menù la linea Noi altri, anche il nuovo locale di Olbia, che sarà inaugurato a breve. “Vogliamo dimostrare che l’inclusione non è un concetto astratto, ma qualcosa che può creare valore per tutti”, sottolinea William Salis. “Più prodotti riusciamo a vendere, più posti di lavoro possiamo creare per i nostri ragazzi”.
Grazie all’impegno congiunto della cooperativa di Salis e degli imprenditori che credono in questo modello, la gastronomia inclusiva Noi altri rappresenta una concreta testimonianza di come il lavoro possa essere un potente strumento di inclusione sociale. “Il sogno è che un giorno non si parli più di ‘lavoro inclusivo’, ma semplicemente di lavoro per tutti”, conclude Caddeo.
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