Precariato e disuguaglianze: i sindacati chiedono un patto per il lavoro in Sardegna

Giuseppe Atzori, Simona Fanzecco, Andrea Lai

In Sardegna il lavoro è precario e caratterizzato da forti disuguaglianze sociali. Questo emerge dall’analisi presentata questa mattina dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. I dati, che riguardano il lavoro in Sardegna nel 2024, sono preoccupanti e indicano diversi problemi, tra cui lo spopolamento, la povertà crescente e la violenza di genere.

I dati

Il tasso di occupazione nella Città metropolitana di Cagliari è salito al 61,7 per cento, ma nel Sud Sardegna rimane fermo al 52,5 per cento. I contratti stabili sono rari, con solo il 12 per cento delle nuove assunzioni a Cagliari e l’8,5 per cento nel Sud Sardegna. Le donne sono le più penalizzate, con solo il 6,22 per cento dei contratti femminili a tempo indeterminato, contro il 10,3 degli uomini. La difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, unita alla scarsità di politiche di welfare, espone le donne a una maggiore vulnerabilità, anche in situazioni di violenza domestica.

I giovani sardi, tra i 15 e i 24 anni, continuano a subire il peso di un mercato del lavoro precario. L’occupazione giovanile è solo del 18,5 per cento, con un tasso di disoccupazione che risulta più alto di oltre 10 punti percentuali rispetto a quello totale. Nonostante un lieve miglioramento, i giovani laureati spesso si trovano ad affrontare lavori sotto-qualificati e mal retribuiti.

L’instabilità del mercato del lavoro è accompagnata da un aumento degli infortuni sul lavoro, con 11.251 denunce tra gennaio e novembre 2024, in lieve crescita rispetto allo stesso periodo del 2023. L’87 per cento di questi incidenti sono avvenuti durante l’orario di lavoro. La Città metropolitana di Cagliari ha concentrato su di sé circa il 30 per cento delle denunce registrate in Sardegna, seconda solo alla provincia di Sassari: sono state 3336, dato in crescita di quasi cento unità rispetto all’anno precedente.

Un patto per il lavoro e la sostenibilità

I sindacati, rappresentati dai segretari Simona Fanzecco (Cgil), Giuseppe Atzori (Cisl) e Andrea Lai (Uil), chiedono un “Patto per il lavoro e la sostenibilità” e interventi da parte delle istituzioni: “Siamo convinti ci sia la possibilità di migliorare questi indicatori e arrivare a raggiungere, con una serie di azioni importanti, un obiettivo, che è quello di aumentare l’occupazione e diminuire gli indicatori drammatici che riguardano la povertà e le varie emergenze”. Inoltre, i sindacati ritengono fondamentale promuovere un lavoro stabile, sicuro e adeguatamente retribuito, con particolare attenzione al rispetto dei contratti collettivi e al contrasto del lavoro precario. Dichiarano urgente un piano straordinario per la riqualificazione professionale, con azioni specifiche destinate a giovani, donne e lavoratori delle filiere in transizione.

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