Turismo nel 2024 in Sardegna: +15 per cento rispetto al 2023, 18 milioni di presenze

Spiaggia La Pelosa, Stintino

Numeri da record per il turismo in Sardegna nel 2024: le presenze crescono del 15 per cento rispetto all’anno precedente. I dati rilevano 4 milioni e mezzo di arrivi che, con una permanenza di 4,25 giorni, hanno generato 18 milioni e 860 mila presenze nelle strutture ricettive.

I dati

L’incremento è dovuto anche alla crescita dei turisti esteri, che è stata del 22,6 per cento, e ha superato i turisti italiani: il 53 per cento dei visitatori provenienti dall’estero contro il 47 per cento degli italiani. A guidare il mercato nazionale, con quasi due milioni e 200 mila presenze, è la Lombardia.

Tra i mercati esteri la Germania è in testa, con 2,7 milioni di presenze e un incremento del 23 per cento. Seguono Francia (1,3 milioni di presenze, +17,5 per cento) e Svizzera, che con circa 900 mila presenze si distingue come primo mercato in rapporto alla popolazione residente.
Gli Stati Uniti, con un incremento del 36 per cento, diventano il primo mercato extra-europeo della Sardegna, raggiungendo quasi 300 mila presenze. A seguire Canada, Australia, Brasile e Argentina.
Deludenti, invece, i dati dei turisti provenienti dall’Asia: la Cina con 17 mila presenze, Giappone e India sotto le 10 mila.

Dal punto di vista territoriale, il nord Sardegna domina con 9,7 milioni di presenze (+19 per cento), seguito dalla provincia di Nuoro e Ogliastra (oltre 3 milioni, +10 per cento), dal Sud Sardegna (quasi 3 milioni, +16 per cento) e dalla Città metropolitana di Cagliari (2,2 milioni, +15 per cento). Tra i comuni, è Alghero a guidare la classifica con oltre 1,5 milioni di presenze (+16 per cento), seguita da Arzachena, Olbia e Cagliari.

Le strutture e il turismo in bassa stagione

Per quanto riguarda le diverse strutture ricettive, i dati vedono il settore alberghiero in testa, con 2,5 milioni di arrivi e oltre 10 milioni di presenze, ma l’extra-alberghiero è in forte crescita, con 8,7 milioni di pernottamenti. In particolare, spiccano gli affittacamere (+30 per cento), i villaggi turistici (+27,5 per cento) e le locazioni occasionali (oltre 3,3 milioni di presenze, +42 per cento), grazie anche all’introduzione del Codice identificativo nazionale (Cin) pensato per questo tipo di strutture.

Mentre il turismo italiano resta concentrato al 90 per cento nei mesi estivi, quello straniero si distribuisce equamente tra alta e bassa stagione. I numeri infatti, vedono una crescita del 45 per cento delle presenze in ottobre; un incremento del 30 per cento nel mese di maggio, del 25 per cento a dicembre e, infine, del 24 per cento per novembre. La Sardegna inizia quindi ad attrarre visitatori anche nei mesi meno tradizionali, grazie anche alle politiche regionali di promozione della bassa stagione.

Le parole dell’assessorato del Turismo

Franco Cuccureddu, assessore del Turismo, ha dischiarato: “Sono dati davvero eclatanti, anche in considerazione del fatto che l’anno precedente l’incremento complessivo era stato soltanto dell’1,3%. Questa crescita imponente non può che farci piacere e indurci a lavorare con la stessa determinazione, sia nel marketing e nell’osservatorio che nella riorganizzazione complessiva dell’assessorato. Saremmo, peraltro, assai più soddisfatti se questi dati si riflettessero in termini di ricchezza prodotta in favore dei sardi, con un incremento percentuale del contributo che il turismo fornisce al PIL della Sardegna, ciò significherebbe che la nostra Isola ha intrapreso la strada per diventare una vera regione turistica”.

prova
cropped-favicon-sn24.png
Condividi

Articoli correlati