SANITÀ. La Cisl avverte la Giunta: “Non basta cambiare la governance”

Servizio sanitario

La discussione sulla riforma sanitaria sta per entrare nel vivo: questa mattina il Consiglio regionale affronterà questa proposta di legge che piace molto poco ai sindacati: ieri la Cgil ha fatto un sit in di protesta davanti al palazzo regionale di via Roma, e anche la Cisl si muove: il sindacato lancia un appello alla Giunta e al Consiglio regionale della Sardegna affinché la riforma della sanità venga affrontata con un approccio organico e condiviso.

Il sindacato esprime preoccupazione per la scelta di dare priorità alla revisione della governance delle aziende sanitarie, rimandando invece l’approvazione della manovra finanziaria e del bilancio regionale.

Il rischio, avverte la Cisl, è quello di un esercizio provvisorio con conseguenze negative sulla capacità di spesa e sui servizi ai cittadini.

“Ancora una volta, ci troviamo di fronte all’ennesima riforma sanitaria in pochi anni, senza un reale coinvolgimento delle parti sociali”, afferma Pier Luigi Ledda, segretario generale della Cisl. “Ci aspettavamo dalla Giunta un maggiore dialogo, come promesso all’inizio della legislatura dalla presidente Todde. Pur rispettando le prerogative di chi governa, riteniamo che la sanità pubblica sarda abbia bisogno di un rilancio strutturale e immediato, non solo di una riorganizzazione amministrativa”.

La richiesta: un piano più ampio per la sanità

Il sindacato ribadisce la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte della politica regionale per affrontare le criticità del sistema sanitario e garantire ai cittadini il diritto alla salute. “È il momento di agire, con coraggio e con visione”, conclude Ledda.

La riforma sanitaria, attualmente in discussione in Consiglio regionale, prevede una revisione del modello di governance delle aziende sanitarie, ma senza interventi strutturali su finanziamenti, personale e organizzazione dei servizi.

La Cisl e altre parti sociali chiedono invece un piano più ampio, capace di rispondere alle esigenze dei cittadini e superare le difficoltà croniche del sistema sanitario sardo.

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