Sanità: la riforma Bartolazzi non convince nemmeno infermieri ostetriche e veterinari

Sanità

Un messaggio chiaro è emerso dal primo ciclo di audizioni sul disegno di legge n. 40, volto a riformare il sistema sanitario regionale: rafforzare la medicina territoriale è la vera urgenza.

La Commissione Sanità, guidata dalla presidente Carla Fundoni, ha concluso le audizioni ascoltando in mattinata gli ordini professionali di infermieri, veterinari e ostetriche, e nel pomeriggio Confindustria Sanità. La necessità di una sanità più vicina ai cittadini, capace di alleggerire il peso sugli ospedali e garantire servizi essenziali a livello locale, è stata al centro di tutti gli interventi.

I professionisti hanno sottolineato che non bastano cambiamenti puramente gestionali o burocratici, ma azioni concrete che risolvano le criticità quotidiane: carenze di personale, presidi territoriali insufficienti e liste d’attesa insostenibili. Una riforma, hanno insistito, deve puntare sulla sostanza e rispondere con efficienza ai bisogni della popolazione

 

 

Rafforzare la sanità territoriale

Tutte le categorie intervenute hanno ribadito l’urgenza di potenziare la sanità territoriale per decongestionare gli ospedali e garantire servizi di qualità sul territorio.

Gli infermieri, rappresentati da Francesca Cottogno (Cagliari), Maria Annunziata Carta (Nuoro), Gianluca Chelo (Sassari), Raffaele Secci (Oristano) e Ilenia Serventi (Carbonia), hanno denunciato carenze di personale nei presidi sanitari e ospedalieri, chiedendo un piano straordinario di assunzioni e l’inserimento immediato dei laureati a novembre. «Non basta – hanno spiegato –. La sanità pubblica è sempre meno attrattiva, con molti infermieri che scelgono il privato. Servono incentivi economici e percorsi di carriera per fermare l’esodo».

È stata inoltre proposta la figura dell’infermiere di famiglia, ritenuta fondamentale per la medicina di prossimità. I rappresentanti di Sassari, Cagliari e Oristano hanno sollecitato il commissariamento delle ASL: «Questa riforma è tardiva – ha sottolineato Gianluca Chelo –. Serve agire subito».

 

Veterinari: integrare salute umana e animale

I veterinari hanno evidenziato la necessità di integrare la medicina umana e animale, sottolineando che il 75% delle malattie umane deriva da zoonosi. Andrea Sarria (Sassari), Giuseppe Argiolas (Cagliari), Annamaria Coccollone (Nuoro) e Lorenzo Stevanato (Oristano) hanno descritto la situazione del randagismo come fuori controllo. Nei canili della provincia di Sassari sono ospitati circa 2.200 cani, con un costo giornaliero di 2-3 euro per animale.

«Non è solo una questione economica – ha spiegato Sarria – ma anche sanitaria, con il ritorno di malattie come l’echinococcosi, che ora minaccia anche i centri urbani. Questa emergenza va affrontata immediatamente».

Ostetriche: consultori da rilanciare

Le ostetriche, rappresentate da Paola Lubinu (Sassari) e Maria Rosaria Lai (Cagliari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna), hanno denunciato il declino dei consultori, un tempo pilastro della sanità territoriale. «Si parla di Case della Salute, ma i consultori svolgevano già quel ruolo – hanno spiegato –. La legge prevede un consultorio ogni 20.000 abitanti, ma questa rete è stata smantellata».

Confindustria: collaborazione pubblico-privato

Maria Immacolata Montixi, rappresentante di Confindustria Sanità, ha sottolineato l’importanza di una sinergia tra pubblico e privato. «Il privato deve intervenire dove il pubblico non riesce, ma servono risorse adeguate per garantire la qualità delle prestazioni e tutelare la salute dei cittadini». Ha inoltre ribadito che la collaborazione deve mirare a migliorare i servizi e colmare le lacune del sistema.

Riformatori critici: "Un’occasione persa"

Umberto Ticca, dei Riformatori, ha espresso una dura critica alla riforma, definendola “un’occasione persa”. Ha evidenziato i problemi strutturali della sanità sarda, dai tempi record delle liste d’attesa alla carenza di medici di base, fino ai “viaggi della speranza” che molti pazienti sono costretti a compiere per ricevere cure adeguate fuori regione. Ha chiesto interventi concreti e urgenti per garantire il diritto alla salute dei cittadini e migliorare il sistema sanitario.

 

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