
La Regione Sardegna compie un decisivo passo avanti nella transizione digitale con l’approvazione del protocollo d’intesa per la connessione alla rete Garr-T, un’infrastruttura telematica all’avanguardia che promette di rivoluzionare la connettività dell’isola.
La presidente Alessandra Todde ha sottolineato l’importanza strategica dell’iniziativa, che va ben oltre il semplice miglioramento tecnologico. “Questa nuova connessione sottomarina ed estensione della rete Garr-T posiziona la Sardegna come un potenziale centro per la comunità accademica e scientifica nazionale e internazionale”, ha dichiarato.
Il consorzio GARR, nato nel 2002 dall’associazione della fondazione Crui, Cnr, Enea ed Infn, ha sviluppato e gestisce la rete nazionale a banda larga per l’istruzione, l’università e la ricerca scientifica.
Il progetto si inserisce in un contesto più ampio di sviluppo digitale, con ricadute significative su molteplici settori. L’assessore Mariaelena Motzo ha evidenziato come l’accesso alla nuova rete telematica consentirà di ottimizzare le infrastrutture regionali e semplificare i rapporti tra gli enti.
L’iniziativa, che per ora è alle sue fasi embrionali con l’integrazione e il rinnovo del protocollo Garr-T firmato per la prima volta nel 2011, ha molteplici obiettivi: fra i principali quello di interconnettere la rete Garr con consorzi e aree industriali e artigianali, ma anche centri di ricerca scientifica o hub dotato di super calcolatori ampliando la capacità di calcolo dell’utenza stessa e attivare un Internet exchange point (IXP) per migliorare le prestazioni della rete.
Un punto di particolare interesse è la candidatura del sito di Sos Enattos a Lula per ospitare l’Einstein Telescope, per cui questa nuova infrastruttura rappresenta un ulteriore punto di forza.
La rete Garr-T infatti permetterebbe una maggior fruizione dei dati non solo ad opera dei ricercatori in loco ma anche di quelli dislocati in centri di ricerca europea, in modo da ampliare non solo l’operatività del sito stesso ma anche di ampliare la rete di interconnessioni a vantaggio della conoscenza scientifica.
La rete a banda ultra veloce permetterebbe non solo l’uso del dato in uscita ma anche in entrata, potendosi, ad esempio, collegare direttamente col Cern o col calcolatore Leonardo, uno degli otto supercomputer, installato nel 2022 al tecnopolo di Bologna e gestito da Cineca, che forma la rete di calcolo europea ad alte prestazioni EuroHPC.
La presidente Todde ha precisato che l’utilità della rete non sarà limitata alla comunità scientifica, ma avrà ricadute più ampie, potenzialmente attraendo investimenti nazionali ed esteri e stimolando l’occupazione in settori high-tech.
Per quanto riguarda l’investimento, allo stato attuale non è pensabile stimarlo poiché questo dipende dal luogo di installazione dell’infrastruttura e dalla sua eventuale già presenza di cablaggi. Non solo, come accaduto per il radiotelescopio SRT di San Basilio e la sua capacità di attrarre l’interesse di player stranieri come Nasa ed Esa, molto dipenderà anche da capitali governativi ed esteri, pubblici e privati . A rivelarci l’eventuale ammontare sarà comunque il piano operativo con il consorzio Garr che rappresenta il secondo passo di questo ambizioso progetto, volto a guardare al futuro e a fare della Sardegna un polo tecnologico e scientifico di primaria importanza.
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