Sardi in fuga: in 20 anni persi 76mila residenti

Un momento del convegno di ieri a Cagliari

Tra il 2005 e il 2025 l’Isola ha perso il 4,65% della popolazione, con un’accelerazione allarmante nell’ultimo decennio: –5,84% tra il 2016 e il 2025. Le proiezioni, poi, sono ancora più drammatiche: entro il 2080 la Sardegna rischia di perdere il 45% dei suoi abitanti. «I giovani se ne vanno, e chi arriva spesso non trova accoglienza adeguata. Le politiche non tengono il passo», ha denunciato Vania Statzu (Crei-Acli), nel corso del convegno “Arrivi, partenze e percorsi migratori: capire i dati per interpretare la realtà”, svoltosi ieri, 12 giugno, alle 17.30 nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna a Cagliari.

Promosso dalle Acli regionali in collaborazione con la Fondazione Migrantes e il Crei-Acli, l’incontro ha messo al centro il nodo delle migrazioni in Sardegna, intrecciando numeri, testimonianze e proposte. A inaugurare i lavori è stato Mauro Carta, presidente delle Acli sarde: «Vogliamo offrire strumenti utili a chi decide. I giovani lasciano l’isola, e spesso chi arriva non è accolto adeguatamente».

I numeri di un disastro

Anche l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, ha richiamato la necessità di un cambio di passo culturale: «Il discernimento non si limita all’analisi. È urgente educare alla cittadinanza, a partire da un nuovo sguardo sulla realtà».

Dopo gli interventi introduttivi, spazio ai numeri. Il Rapporto Italiani nel Mondo 2024 registra oltre 6,1 milioni di italiani residenti all’estero, con flussi in uscita che non accennano a rallentare. La Sardegna, nel biennio 2022-2023, ha visto 6.889 espatri e 5.574 rientri. Solo il 40 percento dei rimpatriati è donna. Il Rapporto Mete 2025 del Crei-Acli sottolinea invece un saldo naturale drammatico: -76.000 residenti in vent’anni. La Sardegna ha oggi il tasso di fecondità più basso non solo d’Italia, ma anche tra tutte le isole mediterranee.

“ Dobbiamo valorizzare chi parte e torna”

Marisa Fois (Migrantes) ha esortato: «La migrazione è un processo complesso. Dobbiamo valorizzare chi parte e torna». Delfina Licata, curatrice del Rapporto, ha parlato di “realizzazione esistenziale” come spinta a emigrare. Matteo Bracciali (Acli Internazionali) ha illustrato il focus sulla cittadinanza, modificata dalla recente legge 72.

Carta ha concluso rilanciando due proposte: più attenzione ai sardi all’estero e accoglienza concreta per chi sceglie di vivere sull’isola.

di Marco Perfetti

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