
Il Teatro gallo-romano di Dalheim, in Lussemburgo, si prepara ad accogliere un evento che unisce archeologia, storia e enologia. L’8 maggio 2025, alle ore 18:30, si terrà la conferenza “2000 anni di storia della viticoltura nella regione della Mosella”, un’occasione unica per esplorare il legame tra tecniche antiche e moderne nella vinificazione.
Al centro dell’incontro ci sarà un approfondimento sulla vinificazione in giare di terracotta, tecnica millenaria che sta vivendo una rinascita grazie al rinnovato interesse per le pratiche tradizionali. Relatori di profilo internazionale guideranno i partecipanti in un viaggio attraverso i secoli, dall’antichità fino alle moderne reinterpretazioni dei contenitori utilizzati per la vinificazione.
L’evento, organizzato dall’associazione Ricciacus Frënn asbl Duelem e dal viticoltore Domaine L&R Kox, vanta il patrocinio di prestigiose istituzioni: l’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo, la Camera di Commercio Italo-Lussemburghese, il Ministero dell’Agricoltura, Alimentazione e Viticoltura Lussemburghese e il Comune di Dalheim.
Un momento chiave della serata sarà la presentazione del progetto Simbenia, curato da Antonio Arcadu, 47 anni, eclettico modellista nuorese per una importante casa motociclista che ha fatto dell’enologia una sua grande passione. “Questo innovativo progetto si basa sulla riscoperta delle antiche anfore nuragiche di Sant’Imbenia, provenienti dal sito archeologico di Alghero e risalenti all’XI-VIII secolo a.C. – racconta Arcadu – ed è probabile che le anfore Sant’Imbenia fossero contenitori polifunzionali, capaci di assolvere a tre diverse funzioni: trasporto, fermentazione e affinamento”. Secondo una nuova tesi supportata da studi archeologici, queste anfore non erano semplici contenitori da trasporto, ma veri e propri strumenti di vinificazione.
Il progetto ha portato alla ricostruzione fedele di sette anfore, realizzate grazie al contributo della Prof.ssa Anna Depalmas dell’Università di Sassari e all’esperienza degli artigiani di Artenova Terrecotte di Impruneta.
La sperimentazione, avviata nel 2024, ha coinvolto cantine in Italia, Francia, Spagna, Lussemburgo e Giappone. Tre produttori in particolare hanno accettato la sfida: la Cantina Gostolai di Oliena (Sardegna), nota per il suo approccio scientifico; il Domaine L&R Kox del Lussemburgo, pioniere nell’uso delle giare georgiane “kvevri”; e La Torretta Bio di Grottaferrata (Roma), che applica i principi della biodinamica.
L’obiettivo è ambizioso: ottimizzare il processo di vinificazione in funzione delle dimensioni delle anfore rinnovate, calibrando i tempi di macerazione e altri parametri per esaltare le caratteristiche organolettiche del vino.
Come le anfore di Sant’Imbenia tremila anni fa solcavano le rotte del Mediterraneo trasportando merci e conoscenza, oggi il progetto Simbenia collega diverse culture enologiche europee, creando un ponte tra tecniche millenarie e ricerca contemporanea.
Al termine della conferenza, i partecipanti potranno degustare i primi risultati di questa sperimentazione unica, insieme ai vini delle cantine partecipanti e di altri produttori lussemburghesi, accompagnati da formaggi italiani e locali.
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