
L’impegno politico e l’attivismo sociale emergono in maniera netta, dalla mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”, inaugurata oggi alla passeggiata coperta e alla galleria dello sperone del Bastione Saint Remy a Cagliari. La biografia al centro, e sullo sfondo il resoconto di un Italia in crisi a cavallo tra gli anni sessanta e ottanta.
La mostra si snoda in un racconto storico e iconografico che si serve di documenti (tratti dal suo archivio), giornali, opuscoli, materiale audio-visivo (fornito dall’archivio del movimento operaio e democratico e dalle teche Rai) e fotografie fornite da familiari e amici.
Un totale di sei sezioni tematiche ordinate secondo fasi precise e distinte della sua vita. La prima parte della mostra riguarda “gli affetti”, la dimensione più emotiva e privata di Berlinguer. Proseguendo troviamo la seconda sezione, con il racconto “del dirigente”, che ripercorre la biografia politica, dall’iscrizione al Pci a Sassari nel 1943 fino all’elezione come vicesegretario del partito nel 1969. La terza sessione si concentra sulla “crisi italiana”, quando Berlinguer viene eletto segretario del Pci. Qui si ripercorrono i momenti cruciali fino alla prematura scomparsa nel 1984.
A chiudere la mostra la quarta, quinta e sesta sezione che indagano rispettivamente: “la dimensione globale”, quindi la riflessione sulla dimensione internazionale della leadership di Berlinguer (i fatti del Cile, la guerra in Vietnam, le iniziative per la pace e il disarmo ecc); “attualità e futuro” con il lascito di Berlinguer ad oggi, e “Berlinguer in Sardegna”, ovvero il rapporto del leader con la sua terra d’origine.
Sono presenti anche dei focus tra cui troviamo “il mondo di Berlinguer” che approfondisce le relazioni globali e il suo ruolo di leader internazionale, “violenza politica, stragi e terrorismo in Italia” in cui viene ricostruita la scia di attentati che scossero l’Italia tra gli anni sessanta e ottanta e infine “una stagione riformatrice” che illustra il contributo determinante del Pci per l’approvazione di alcune leggi del tempo.
In definitiva, la mostra racconta uno spaccato della storia politica italiana. Un modo di fare politica che appartiene al passato ma un personaggio che resiste e appare ancora attuale nel presente. Piazze gremite di persone, comizi, manifesti ideologici al posto di tweet. Una democrazia che partecipa intorno ai temi caldi del tempo e di oggi: l’emancipazione femminile, la lotta al disarmo e lo stop agli armamenti, la politica estera e l’indipendenza dell’Europa dall’America, l’antifascismo, le lotte studentesche, i diritti dei lavoratori e tanto altro.
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