28 Febbraio 2025

Enrico Pau e l’addio a San Benedetto: il mercato cambia, ma la sua anima sopravviverà?

Mercato San Benedetto

Il regista cagliaritano Enrico Pau affida ai social il suo ricordo del mercato di San Benedetto a Cagliari, un luogo che per decenni ha conservato un’anima fatta di voci, odori, gesti antichi. Per lui, come per molti, San Benedetto non è mai stato solo un mercato, ma un microcosmo vivo, un pezzo di città che resisteva al tempo. C’era il richiamo dei venditori, il profumo del mare nei banchi del pesce, le mani veloci che pesavano la frutta senza neanche guardare la bilancia. Un luogo popolare, quindi destinato a cambiare.
Ora chiude, dicono. Temporaneamente. Riaprirà più bello, più moderno, più funzionale. Ma sarà un altro mercato. Per settant’anni, San Benedetto è stato una costante nella vita della città, un pezzo di memoria collettiva che rischia di essere riscritto. La modernità avanza, ma il timore è che, insieme ai vecchi muri, si sgretoli anche la sua identità.

Il progetto e le incertezze sul futuro

Il Comune ha un piano: il mercato chiuderà il 1° marzo, riaprirà in una struttura temporanea il 18 marzo, i lavori dureranno due anni. Poi il ritorno a casa. Sulla carta, tutto è definito. Nella realtà, però, gli operatori sollevano dubbi: gli spazi saranno ridotti, le celle frigorifere potrebbero non bastare, mancano scarichi a pavimento adeguati. Ma un mercato non è un concetto astratto: è fatto di metri, di tubature, di temperature precise. E basta un solo grado in più per far andare tutto a male.
Il sindaco assicura che San Benedetto resterà un mercato, che avrà parcheggi nuovi, navette per accompagnare i clienti dalla periferia alla struttura provvisoria. Parla perfino di piccola ristorazione, ma solo se saranno gli stessi operatori a volerla. Il che suona come: sarà diverso, ma sarete voi a volerlo.
Gli esercenti, però, sono scettici. Scrivono lettere, valutano ricorsi, cercano il Prefetto come si cerca un santo per un miracolo dell’ultimo minuto. Non vogliono perdere clienti, soldi, la loro routine. Non vogliono perdere l’illusione che un mercato possa sopravvivere alla città che cambia. San Benedetto rinascerà, sì. Ma non sarà più lo stesso. Più nuovo, più funzionale. E con un’anima tutta da ricostruire.