La crisi di Nuoro e la decadenza di Todde: Pittalis all’attacco su tutta la linea

3 Febbraio 2025

Pietro Pittalis

Il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Pietro Pittalis, traccia il quadro della situazione politica a Nuoro e in Sardegna, tra elezioni comunali, strategie del centrodestra e il futuro della Regione.

Senatore Pittalis, quale strategia per le comunali di Nuoro?

La città sta vivendo un declino evidente: meno competitività, meno opportunità. In una classifica dei capoluoghi sardi, Nuoro è finita non solo dietro Olbia ma anche dietro Oristano. Al centrodestra non interessa un’alleanza di potere, ma un progetto per la città. Vogliamo costruire un modello aperto, che guardi oltre le logiche di partito e metta al primo posto lo sviluppo del territorio.

Quali sono le priorità?

Nuoro ha un potenziale enorme: università, cultura, ambiente, sport. Eppure, per anni è stata ostaggio delle faide interne al centrosinistra, paralizzata da logiche di partito. I cittadini meritano un’amministrazione che lavori per loro, non un campo di battaglia politico.

Capelli e Saiu potrebbero essere coinvolti? Saiu potrebbe essere il candidato a sindaco?

Saiu appartiene a un partito storico del centrodestra, il dialogo è naturale. Capelli ha esperienza. Non ci sono veti, l’unica priorità è il bene della città. Per quanto riguarda il nome del candidato, non ha ancora senso parlarne, prima bisogna convergere sul progetto politico da realizzare.

Si potrebbe dire che a destra c’è ancora molto lavoro da fare. Ma anche il centrosinistra ha i suoi problemi e sembra pronto a spaccarsi.

E’ il caso di dire che il buongiorno si vede dal mattino: le liti a sinistra confermano che non hanno una visione per la città. Persone assolutamente rispettabili come Lisetta Bidoni hanno già preso le distanze.

Lei si candiderebbe a sindaco?

Secondo me è uno degli incarichi più belli in politica. Ma oggi il mio impegno è a Roma, dove seguo temi di giustizia e antimafia. Questo non significa che starò a guardare ma mi piacerebbe competere per quel ruolo più in là. A data da destinarsi.

C’è chi ritiene che lei intenda manovrare per diventare presidente della Regione.

No. In questo momento il mio impegno a Roma è totale e del resto Forza Italia ha già molte altre personalità valide da proporre. Un nome? Non posso farne, sarebbe un torto verso tutti gli altri. Quando sarà il momento, faremo la scelta giusta.

Un anno di giunta Todde. Che bilancio fa?

Inadeguata. Dopo un anno i problemi si sono aggravati. La Sardegna ha bisogno di una guida competente, non di proclami. Noi lavoriamo per offrire un’alternativa seria.

Oggi la presidente si è difesa in Consiglio in merito al provvedimento di decadenza.

Al di là della propaganda, qui parliamo di una questione seria di rispetto delle regole. Non si può urlare al complotto quando si violano norme chiare sulla trasparenza elettorale. Se la legge impone obblighi di rendicontazione, devono valere per tutti. Nessuno è al di sopra delle regole, e la vicenda Todde dimostra un atteggiamento quantomeno superficiale rispetto a principi basilari di correttezza politica e istituzionale.