Rinnovabili, il governo fissa le regole e le regioni dovranno adeguarsi

Rinnovabili

Il governo ha stabilito una linea guida per tutte le regioni italiane su come recepire il decreto nazionale sulle Aree Idonee per le rinnovabili. La decisione è arrivata nell’ambito del ricorso contro la legge della Sardegna, ritenuta troppo restrittiva. Le amministrazioni locali dovranno adeguarsi entro il primo semestre dell’anno, senza possibilità di introdurre vincoli aggiuntivi rispetto a quelli previsti dallo Stato.

L’indirizzo è stato chiarito dal dipartimento affari regionali: le regioni non potranno escludere le aree già definite idonee per gli impianti fotovoltaici ed eolici, come ex cave, siti industriali dismessi e terreni lungo autostrade e ferrovie. La posizione dell’esecutivo anticipa la decisione del Consiglio di Stato, attesa per il 5 febbraio, che dovrà esprimersi sulla sospensione temporanea di parte del decreto.

La norma regionale troppo restrittiva

La Sardegna aveva introdotto criteri più rigidi per l’individuazione delle aree idonee, limitando di fatto lo sviluppo degli impianti sul territorio. Una scelta che il governo ha deciso di impugnare, come già accaduto lo scorso anno con la moratoria sulle rinnovabili voluta dalla stessa regione. L’obiettivo dell’esecutivo è evitare che altre amministrazioni seguano la stessa strada, frenando la crescita del settore.

Nei prossimi giorni il ricorso sarà depositato ufficialmente, mentre il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi nel merito. Con questa mossa, il governo invia un messaggio chiaro: la transizione energetica deve seguire un piano nazionale, senza essere ostacolata da vincoli locali più restrittivi.

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