Il futuro dei nuraghi inizia il 27 gennaio a Barumini, con il primo incontro pubblico di “Sardegna Nuragica,” un progetto che mira a trasformare 32 siti archeologici in un sistema integrato capace di unire turismo, tecnologia e identità culturale. L’evento, ospitato al Centro Servizi Lilliu, sarà seguito da due tappe fondamentali: il 4 febbraio al museo Valle dei Nuraghi di Torralba e il 14 febbraio al Centro servizi Losa di Abbasanta. Questi appuntamenti non saranno semplici presentazioni, ma spazi di confronto per coinvolgere le comunità locali, chiamate a partecipare attivamente con idee e proposte per valorizzare i nuraghi e costruire una nuova visione condivisa del loro ruolo nella Sardegna contemporanea.
“Sardegna Nuragica” guarda oltre la conservazione del passato: intende trasformare i nuraghi in una risorsa viva, capace di dialogare con il presente e attrarre l’interesse internazionale.
Grazie all’uso di tecnologie avanzate, come la mappatura digitale dei siti e la creazione di esperienze multilingue immersive, i nuraghi non saranno più soltanto monumenti da osservare, ma luoghi che raccontano una storia millenaria in modo nuovo e coinvolgente. Questi strumenti digitali puntano a valorizzare i siti archeologici senza compromettere la loro integrità, rendendoli accessibili sia ai turisti che agli studiosi, e contribuendo a posizionare la Sardegna come un punto di riferimento culturale e tecnologico.
Un elemento chiave del progetto è il coinvolgimento delle comunità locali. Sardegna Nuragica non è una visione imposta dall’alto, ma un processo partecipativo che punta a creare valore partendo dai territori. Gli incontri pubblici saranno l’occasione per raccogliere idee, ascoltare le necessità e integrare le proposte dei cittadini nel progetto.
Il progetto rientra anche nell’iniziativa “La Sardegna verso l’Unesco,” che dal 2021 lavora per ottenere il riconoscimento dei nuraghi come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Sardegna Nuragica non punta solo al titolo, ma mira a far vivere i nuraghi come motore culturale ed economico della Sardegna, legando passato e futuro in un racconto comune.
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