Regione, fondi agricoli bloccati: Usai (FdI) accusa le istituzioni di silenzio e immobilismo

Fondi agricoli

Sono ancora bloccati i fondi dell’anticipo PAC destinati a circa 25.000 aziende agricole sarde. Una situazione che perdura da mesi e che ha scatenato una dura presa di posizione da parte della consigliera regionale Cristina Usai (Fratelli d’Italia), la quale denuncia la totale assenza di risposte da parte dell’assessore all’Agricoltura Gianfranco Satta. Durante il question time di questa mattina in Consiglio regionale, Usai ha ricordato di aver presentato un’interrogazione già a dicembre 2024, rimasta senza risposta. «Nonostante le nostre sollecitazioni, l’Assessorato continua a ignorare le difficoltà delle imprese. Il blocco degli anticipi PAC, causato da un’anomalia informatica non ancora risolta, sta mettendo in ginocchio intere comunità rurali, soprattutto in Gallura e Anglona», ha dichiarato.
Secondo la consigliera, altre regioni italiane – come Piemonte e Toscana – hanno introdotto deroghe temporanee per ovviare ai ritardi, mentre in Sardegna tutto è fermo.

“Pagamenti completati entro il 30 giugno”

L’assessore Satta ha riconosciuto che il ritardo è dovuto a un problema tecnico: il sistema informatico nazionale, che utilizza strumenti di intelligenza artificiale per la mappatura delle superfici agricole, ha generato errori nell’identificazione dei terreni. Questo ha impedito la corretta elaborazione dei pagamenti da parte dell’AGEA.

«Siamo al lavoro con i tecnici del Ministero e con AGEA per risolvere il problema. Al momento abbiamo già liquidato 192 milioni di euro su un totale di 230. L’obiettivo è completare i pagamenti entro il 30 giugno», ha dichiarato Satta.

Settore agricolo sotto pressione

Le aziende agricole sarde, già messe a dura prova da calamità naturali e fitopatie, si trovano ora a fronteggiare una grave crisi di liquidità. L’anticipo PAC – solitamente erogato in autunno – rappresenta per molti agricoltori una risorsa essenziale per coprire costi vivi, pagare dipendenti e sostenere gli investimenti.

Usai sottolinea che l’assenza di risposte istituzionali rischia di compromettere in modo irreparabile la tenuta economica di molte imprese agricole. «L’agricoltura non può più aspettare. Serve un atto politico, non solo tecnico», ha concluso.

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